"La Reggia di Venaria e i Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea". Prorogata fino all'11 maggio 2008. Catalogo Allemandi. Orari:da martedì a domenica 9-20. venerdì 9-17. Chiuso il lunedì

C'è stato un gran battage per la riapertura della Reggia di Venaria Reale e dei suoi giardini. Clamore più che meritato per un evento storico-artistico che , dimostrandosi di altissimo livello, ha ottenuto e continua ad ottenere, un' incredibile risposta di pubblico: orari e turni più che completi, gente, tanta gente in coda, in attesa di un possibile momento di visita.

Insomma c'è folla per entrare a visitare lo stupendo Palazzo Reale con i suoi grandi giardini, ristrutturati e riaperti al pubblico. Ma, con soddisfazione si può dire che l'organizzazione che segue l'evento è stata realizzata in modo eccellente e riesce a far sì che tutto si svolga in modo gradevole e ordinato.

A Venaria, dunque per una giornata di tutto relax, fra infinite, in parte anche inattese, cose belle, anzi, proprio bellissime.

"La Reggia di Venaria e i Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea", questo il titolo della grandiosa rassegna che si snoda su ben due piani del palazzo, dalla zone inferiori delle Citroniere, ai piani superiori degli Appartamenti reali, dei Saloni di rappresentanza, fino alla celebre, bellissima Galleria Grande, e alla splendida chiesa di Sant'Uberto che conclude il percorso.

Un itinerario che procede senza difficoltà e senza cadute di tono, dall'inizio alla fine, alternando esposizione di splendidi oggetti, antichi e antichissimi, a intrattenimenti di carattere moderno, e vale la pena di aggiungere anche qui, modernissimi, legati alla tecnologia virtuale.

Un percorso che può essere affrontato con le guide per i necessari approfondimenti, ma può anche essere affrontato senza questi interventi, perché punteggiato di esaurienti didascalie, brevi, leggibili, di facile comprensione, utilissime. Insomma, un evento realizzato scenograficamente, e contenutisticamente in modo grandioso e perfetto. Anche le mappe gratuite che accompagnano la visita sono facilmente leggibili e utilizzabili. Una grande , magistrale organizzazione, che ha fatto di Venaria Reale un nuovo polo artistico-culturale del Piemonte, con una decisa valenza nazionale e internazionale.

Reggia dei Savoia, con un' innegabile tensione emulativa della grandeur francese; celebre fra i luoghi "di delizia", nella superba collana di splendide residenze reali di cui si erano circondati duchi e re sabaudi, e quindi palazzo abbandonato dopo le incursioni napoleoniche, e trasformato poi, per lunghi anni in caserma, prima di essere svuotato e rapinato di tutto, alla fine della seconda Guerra mondiale, il grandioso complesso di strutture che compongono la Reggia di Venaria Reale, oggi risorge dalle proprie ceneri, restituito dopo sette anni di lavoro, se non alla primitiva bellezza, sicuramente ad un livello ottimale della medesima. E il complesso della Reggia di Venaria non finisce di stupire e di incantare i visitatori. rivelando tesori che gli attuali figli della Repubblica Italiana ( alla quale è stata intitolata la piazza antistante la Reggia), forse neppure immaginavano.

Infinita cura nella scelta e nella determinazione degli spazi: non a caso risuona il nome dell'architetto Juvarra; grandiosi gli ambienti decorati; moltissime e di gran pregio le opere d'arte in mostra, come i dipinti di celebri maestri: tra i quali Van Dyck, Dauphin, Guido Reni, Bernardo Bellotto, Pietro da Cortona, Sebastiano Ricci, il Conca. E quindi le raccolte di armi preziose, di mobili realizzati dai più famosi ebanisti come Piffetti e Prinotto, di oggetti di oreficeria, quali il "collare dell'Annunziata", i servizi da tavola in preziosi cristalli, in argento massiccio e in oro; le raccolte di raffinatissime porcellane cinesi, un' infinta serie di imponenti ritratti dei personaggi di Casa Savoia. E poi, spade, dall'elsa preziosissima come quella di Cristiano II di Sassonia, tempestata di rubini e diamanti, o ricche di storia, come quella famosa e custodita come reliquia: la spada di San Maurizio, portata a Torino, nel 1591, dall' Abbazia di Saint-Maurice d'Agaune, nel Vallese. complesso che sorge sul luogo del martirio del Santo. . Una curiosità tra tantissimi soggetti in esposizione è la ricostruzione di modelli in carta, realizzati dall'artista belga Isabelle de Borchgrave, dei costumi della corte sabauda, che occupano, con singolare effetto scenografico,un'intera sala del Palazzo.

Ottimo infine anche il catalogo che accompagna la rassegna, accessibile alla consultazione e ricco di belle immagini e saggi, pubblicato da Umberto Allemandi, di Torino.

Non stupisce quindi scoprire che al vertice di tanta storia, arte, bellezza, resi al pubblico con un linguaggio elegante e insieme comprensibile, scientificamente attestato, ci sia il nome di uno studioso davvero grande, che è il curatore della rassegna: Enrico Castelnuovo. A lui si affiancano altri studiosi di rilievo quali: Walter Barberis, Vera Comoli, Paolo Cornaglia, Michela Di Macco, Silvia Ghisotti, Andrea Merlotti, Tomaso Ricardi di Netro, Carla Enrica Spantigati. La mostra rimarrà allestita fino al 30 maggio 2008.



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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