“MONET. Il tempo delle ninfee”. 
Milano, Palazzo Reale. 30 aprile – 27 settembre 2009. 
A cura  di Claudia Beltramo Ceppi . Catalogo  Giunti Arte mostre e musei.
Orari:  lunedì 14,30-19,30.  Da martedì a domenica 9,30-19,30.  Giovedì  9,30- 22,30.

Claude Monet era il  grande che tutti ammiriamo e conosciamo. Ma era anche un grande appassionato di arte orientale. Era un insaziabile collezionista di stampe giapponesi: ne possedeva 260. Ed era un innamorato   altrettanto insaziabile della luce,  del colore, e di conseguenza dei fiori e dei giardini , dei riflessi lucenti delle acque.
L’ultimo periodo della sua straordinaria produzione artistica e della sua vita lo ha dedicato proprio alla costruzione dello splendido giardino  di  Giverny, con il celebre “ponte giapponese” protagonista di tanti suoi capolavori,  e il grande , e altrettanto famoso “stagno con le ninfee”.
monet_milano_2009_1_400Protagonista quest’ultimo di tantissime opere; frutto di studi, di ricerche cromatiche sempre più iperboliche, dagli esiti  sempre più sorprendenti, strepitosamente belli e ricchi di fascino e di poesia.
Al “tempo delle ninfee”  nell’arte di Claude Monet è dedicata la bella mostra allestita nelle sale di Palazzo Reale a Milano, frutto della collaborazione con due grandi musei  di Parigi che hanno eccezionalmente prestato le loro opere:  il Museo Marmottan Monet e il Museo Gumiet , di Arte giapponese .
La mostra,  è curata da Claudia Beltrami Ceppi, con la collaborazione di Hélène Bayou, Michel Draguet, Marco Fagioli, Delfina Rattazzi, ai quali si deve anche il catalogo, edito da Giunti Arte,  e offre un affascinante  percorso tra le splendide  tele di Monet, una ventina , di grandi dimensioni, tutte dedicate alle ninfee, ai fiori, al ponte giapponese e allo specchio delle acque dello stagno, ricche di inarrivabili , emozionanti profusioni  di colori, di magiche luci, di impalpabili atmosfere, come quelle spesso regalate dal glicine, dalle rose , dai mille fiori del giardino di Monet e, ovviamente dalle  celebratissime ninfee.
Affiancate ai grandi dipinti, accrescono la poesia delle varie sale  della mostra, alcune  serie di bellissime stampe  giapponesi dei grandi  maestri  Katsushika Hokusai e Utagawa Hiroshige provenienti dai due Musei parigini.
monet_milano_2009_2_400Da una collezione privata di Firenze provengono invece  bellissime fotografie  giapponesi dell’Ottocento, in prevalenza di  Kusakabe Kimbei.
Interessanti poi i vari “Album” ricchi di pregiate stampe- illustrazioni.
” Le ninfee di Monet”, si legge nella presentazione, “sono l’atto potente di un genio artistico che va oltre il proprio tempo. Sono il punto di arrivo di un’utopia  progettata e realizzata  nell’ultima stagione della vita, di un’idea totalizzante di rifondazione della pittura  che si porrà come uno dei grandi contributi alla pittura moderna”.
Verso l’astrattismo,straordinariamente,  nel gioco pittorico del colore che interpreta, sogna, si addentra con sempre maggiore entusiasmo nella  più convinta, avveniristica espressione  di  pura immaterialità.

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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