Chiesa del Santo Volto.
Via Val della Torre, 3 Torino.
Architetto: Mario Botta.
Orari: tutti i giorni 8 - 12 / 15- 19.

L'anno 2010 sarà l'anno della Sindone, la più preziosa reliquia della cristianità. Il sacro "lenzuolo" che ha avvolto il corpo di Gesù quando è stato staccato dalla croce e deposto nel sepolcro, il lenzuolo piegato dagli angeli e posato in un angolo della tomba, di cui parlano i Vangeli della Pasqua narrando la Resurrezione, verrà esposto al pubblico dal 10 aprile al 23 maggio.
Proprietà dei Savoia fin dai tempi dell'antica patria di Chambery, la Sindone è stata donata dall'ultimo Re d'Italia, Umberto II, alla Chiesa e quindi al Papa, che non l'ha trasferita in Vaticano, ma l'ha lasciata nella sua tradizionale sede storica: la cappella del Guarini, presso il Duomo di Torino.
La Sindone è rimasta così una delle presenze caratterizzanti della Città, alla quale, periodicamente la Città e la Chiesa torinese dedicano l'evento dell'Ostensione.
santovolto1_400Proprio al Volto di Gesù, quale è impresso nel sacro "lenzuolo", è stata dedicata agli inizi del 2000, una nuovissima, splendida chiesa, opera dell'architetto ticinese Mario Botta.
Costruita in un'area dismessa, dove un tempo c'erano le grandi fabbriche torinesi e le ferriere, e oggi sorgono nuovi grandi palazzi, con strutture residenziali, la chiesa è divenuta parrocchia, ed è aperta al pubblico .
E' senza alcun dubbio, un capolavoro dell'architettura contemporanea. Un nuovo punto miliare dell'architettura religiosa e della genialità umana, che inaugura felicemente , in Italia, la storia dell'arte del terzo Millennio.
Negli anni '70 del Novecento si andava a Firenze per ammirare la nuovissima e rivoluzionaria "invenzione" della Chiesa dell'Autostrada, opera dell'architetto Michelucci: una sorprendente, meravigliosa tenda di pietra chiara, legno e cristallo dalle cui grandi finestre si poteva ammirare il paesaggio toscano, il cielo, l'erba tenera delle aiuole e il fragile argento degli ulivi, perché la natura doveva essere parte della sacralità liturgica.
Oggi invece si deve andare a Torino per visitare la Chiesa del Santo Volto, e ammirare non soltanto "una chiesa bella", come il Cardinale Poletto aveva chiesto a Mario Botta, ma un edificio straordinario in cui l'architetto ha realizzato ideali e sogni di quanti l'hanno voluto, costruendo, e questo è un ulteriore pregio, anche una chiesa in cui "è facile pregare".
Mantenendo ampie citazioni del mondo del lavoro, legate al territorio in cui la chiesa è ubicata, Mario Botta ha innalzato un grande "castello", un complesso di sette torri (le pareti dei moduli sono alte 35 m.), interamente foderato in cotto, il mattone caro alle opere di Botta, che qui ricorda anche il materiale frequentemente usato in molti dei più importanti edifici piemontesi. Un complesso che potrebbe anche ricordare un fiore stilizzato con i petali ancora i boccio, che dal suo calice si innalza verso il cielo, nella solarità del grande piazzale pavimentato in pietra chiara che lo circonda.
I corpi che compongono l'edificio, sette come il numero sacro della Bibbia, suddividono lo spazio della chiesa creando altrettanti grandi raggi che all'interno scandiscono la luce, lasciandola cadere direttamente dal soffitto, e creando l'effetto di una grande stella.
santovolto2_400L'interno della chiesa è circolare. Le pareti sono sorrette da dodici grandi colonne cilindriche appaiate che simboleggiano gli apostoli. Il pavimento , in splendido marmo rosso di Verona, dona una sensazione di calore all'ambiente. I banchi che occupano la parte centrale sono in legno chiaro, essenziali nel disegno e tecnicamente studiati nella disposizione. L'altare maggiore poggia su un basamento di marmo scuro, ed è in marmo di Carrara. E' affiancato da un prezioso Crocefisso ligneo del Duecento, appoggiato su una grande croce di marmo lucente, correttamente interpretata secondo la vera disposizione del "patibolo".
Negli spazi attigui all'altare maggiore sono collocati: il ciborio contenente l'Eucarestia, incastonato in una semisfera di marmo bianco raffigurante l'Ostia, e dalla parte opposta, una splendida statua seicentesca della Madonna Immacolata.

Ma il vero "miracolo" della chiesa è collocato nella parte absidale che occupa per intero l'alta parete davanti alla quale è collocato l'altare maggiore. E' il "Santo Volto ", il volto del Cristo della Sindone al quale la chiesa è dedicata.santovolto3_400
Appena ci si affaccia all'ingresso della grande aula basilicale, il Volto di Cristo si disegna, quasi emergendo dall'ombra della pietra rossa di Verona di cui è fatta la parete di fondo, ed è un impatto scenico emozionante. Il magnifico volto rapisce lo sguardo e convoglia tutta l'attenzione. Non è dipinto , né disegnato: è realizzato in listelli di pietra che seguendo precisi orientamenti, si accendono alla luce che scende dal soffitto creando l'immagine.
Ancora una nota curiosa: il campanile della chiesa è l'antica ciminiera delle fabbriche. Foderata da un'altissima e fitta spirale di elementi metallici, brilla alla luce del sole e nella notte accompagna le luci della città.




Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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