"Peggy Guggenheim e la nuova pittura americana". 
ARCA, Chiesa di San Marco, Vercelli. 
A cura di  Luca Massimo Barbero. Catalogo Giunti.
21 novembre 2008. 1 marzo 2009.
Orari:  da lunedì a venerdì 14 – 19.  Sabato e domenica  10 – 20.

"Peggy Guggenheim e la nuova pittura americana.  E’ la nuova , importante mostra allestita nei rinnovati spazi espositivi dell’ARCA, ex chiesa di San Marco, a Vercelli.
Secondo appuntamento dei tre  in programma con la  Collezione Guggenheim di Venezia e l’omonimo Museo di New York, la mostra  "Peggy Guggenheim e la nuova pittura americana"  è un evento per la città piemontese che, ancora una volta è in grado di proporre ai visitatori una rassegna artistica di qualità decisamente alta.
Curata , anche  in questo secondo appuntamento, da Luca Massimo Barbero, con  allestimento  dell’architetto Ferdinando Fagnola, la  nuova mostra  prende in considerazione gli anni che Peggy Guggenheim, estrosa e straordinaria collezionista e mecenate americana, trascorse  in America, a New York, allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Peggy Guggenheim riuscì a trasferire la sua collezione in America, salvando molti artisti, tra i quali Max Ernst , che divenne in seguito suo marito.
pollockLa  casa  americana di Peggy divenne punto di incontro per nuovi  talenti, che ella seppe proporre e imporre al pubblico allestendo mostre e cercando così  di favorire lo sviluppo della loro arte.
Primo fra tutti Jackson Pollock, gigantesca figura di artista che rivoluzionò con la nuova tecnica pittorica del "dripping", il tradizionale modo di fare arte . Di Pollock sono in mostra diversi grandi e ammiratissimi capolavori, a partire da " La donna luna" del 1942, che campeggia nella prima sala del percorso espositivo, aprendo la rassegna.
Si possono quindi ammirare: "La foresta incantata",  del 1947, considerato uno dei punti culminanti del "dripping" pollokiano,  con "Grigio dell’Oceano"(1953), "Argento Verde" (1949) e altri.
In mostra poi le opere di alcuni dei massimi esponenti dell’espressionismo astratto, dei "giganti" della pittura americana:Rothko, Kline, Motherwell, Gorky, de Kooning, Sam Francis, Hofmann.
Alcune opere sono rarissime e rappresentano  l’interesse di diversi artisti per nuove forme di linguaggio pittorico nell’ambito della pittura gestuale.
Un complesso di oltre sessanta opere che ricostruiscono, restituendolo al visitatore in tutta la sua ricchezza ideativa e innovativa , un momento straordinario dell’arte americana.
La mostra  è accompagnata da un buon catalogo curato da Luca Massimo Barbero, per Giunti Editore, con belle immagini e importanti saggi. Rimarrà allestita fino al  1 marzo 2009.



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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