“Delleani e il suo tempo”. 
Palazzo Bricherasio, Torino.
A cura di Giuseppe Luigi Marini. Catalogo Silvana Editoriale.
26 settembre 2008 – 18 gennaio 2009.
Orari: da martedì a domenica 9,30-19,30. Giovedì e sabato  9,30- 22,30. Lunedì 14,30-19,30.

Raffinata nell’allestimento e nell’impostazione,  come di consueto a Palazzo Bricherasio, la mostra “Delleani e il suo tempo”, a Torino,  viene a potenziare  e in un certo senso a comporre il discorso celebrativo intorno a uno dei più grandi protagonisti della pittura piemontese dell’Ottocento: Lorenzo Delleani (Pollone,Biella 1840 – Torino 1908), riproposto nella sua alta dimensione  artistica, in occasione del centenario della morte.
La mostra di Palazzo Bricherasio fa parte di un trittico di esposizioni che ricordano l’artista e la sua opera. A Biella, capoluogo del territorio che gli diede i natali, Lorenzo Delleani è celebrato con la mostra: “Lorenzo Delleani. Vita e opere”, che attraverso una serie  di dipinti, molti dei quali appartenenti a collezioni private, ne illustra la personalità e l’opera, con particolare riguardo ai dipinti di soggetto biellese.
A Torino invece , città in cui compì gli studi all’Accademia Albertina, e dove poi fissò la sua dimora, ebbe lo studio e svolse la maggior parte  della sua attività, Lorenzo Delleani è presentato nella maggiore fioritura della sua creatività artistica, ed  è ricordato in un discorso celebrativo più ampio che lo colloca  fra gli artisti della sua epoca.
delleani_to2_400“Delleani e il suo tempo” , questo il  titolo della rassegna, è una mostra molto bella, ricca e interessante, che traccia, attraverso un percorso di splendide opere, la grande stagione artistica di Lorenzo Delleani, in un colloquio d’arte, fra i dipinti esposti, realizzati da  pittori che operarono nel suo tempo.
Si inizia con : “Poesia del vero”, un settore dedicato all’iniziatore della pittura di paesaggio nel nuovo approccio alla realtà:  Antonio Fontanesi, docente all’Accademia  Alberina di Torino, al quale vengono accostati  , come maestri nella “realtà della luce”, gli allievi di maggior prestigio: Carlo Follini, Carlo Pollonera, Marco Calderini,Vittorio Avondo.  E quindi il più grande:  Lorenzo Delleani, presentato inizialmente con i lavori della prima produzione, tra i quali anche esemplari della “pittura di storia” , come “ Caterina Cornaro” a Venezia.  Segue poi uno splendido salone in cui sono raggruppate 12 opere  di straordinaria impostazione tecnica e bellezza, tra le quali “Quies”, il famoso “Trenino”, un immancabile “Lago del Mucrone”, una splendida “Venezia” e  “Ritorno all’ovile”.   Tra le opere anche una bella  versione della “Pittrice”.
 La mostra fa quindi spazio ad artisti come Carlo Pittara, Ernesto Rayper della scuola di Rivara, in cui ritorna la “poesia del vero”. Anche Giacomo Grosso ha un suo particolare spazio come “ritrattista” delle belle signore del tempo. E Reycend, già collocato  in ambito impressionista.
Le ultime sale  segnano il trionfo della pittura di Lorenzo Delleani con una splendida  serie di capolavori e di opere famose, tra le quali anche  “La pittrice”, resa celebre per essere stata scelta come logo ufficiale di tutte le mostre delle celebrazioni delleaniane.
La rassegna  si conclude con uno settore dedicato ai pittori della “scena di genere”, tra i quali il grande Gilardi, Carpanetto e l’altrettanto grande Giovanni Battista Quadrone. Di Delleani si segnala il famoso dipinto “I fondatori della Fiat”, del 1905.
Le ultime opere segnano  infine l’avvento del Divisionismo, con alcuni autori piemontesi di notevole prestigio:  accanto a Morbelli e Pellizza da Volpedo, con le loro interessanti opere, i pittori Maggia, Fornara e Tavernier.
Ammirare le opere di Delleani è in ogni caso, al di là del  puro piacere estetico , una sorprendente lezione di tecnica pittorica, svelata dall’artista nella magia del colore brillante, nell’eleganza compositiva, e soprattutto in quella sua pennellata ,assoluta, icastica  che ha in sé sempre più decisi nel tempo, i germi della più schietta e libera modernità.

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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