"Portici, Cortili e Balconi di Biella. Ray Gindroz  Disegni e Litografie".
Galleria Sant'Angelo, corso del Piazzo 18. Villa Schneider, piazza La Marmora.
28 maggio-29 giugno 2008. Orari:da martedì a domenica 15,30-19,30.

 

"Biella è una città molto bella, ricca di interessanti spunti per l'architettura e per l'arte. Ogni quartiere è diverso, ma in tutti si ritrova il medesimo filo conduttore. Qualcosa che si riproduce quasi a specchio, in epoche diverse, con stili diversi, e che significa:  "stiamo bene insieme".

A vedere Biella così, dal punto di vista architettonico, come da quel sorprendente  "stare bene insieme" rivelato dalle facciate e dalle strutture degli edifici, è  Ray Gindroz, famoso architetto statunitense che presenta  a Biella una straordinaria raccolta di disegni da lui realizzati "passeggiando" per la vie cittadine  e osservando edifici, angoli e strutture che ai suoi occhi hanno  assunto un significato che anima e trascende la realtà stessa  innestandosi in quel suo ideale modo di vedere l'architettura come  "costruzione della città".

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Ray Gindroz ha un ricchissimo curriculum di formazione personale, attività professionali e incarichi ricoperti negli Stati Uniti, dove per più di vent'anni ha insegnato Design urbanistico all'Università di Yale.

E' presidente della Urban Design Associates ed è stato pioniere nello sviluppo dei progetti di pianificazione per i quartieri, i centri cittadini e piani regionali. Attualmente presiede la Fondazione Marilyn and Gindroz (Pittsburgh, Pensiylvania) da lui fondata con scopo di produrre ed esporre disegni, litografie, libri sull'urbanistica e l'architettura tradizionale, e di finanziare un premio annuale per viaggi di studio in Europa per studenti di Musica e Architettura della sua Università.

Biella  diventa  così un'isolita e nuova protagonista sotto gli occhi meravigliati e pieni di entusiasmo di questo  speciale interprete della filosofia e della pratica di un nuovo modo di vedere soluzioni dell' urbanistica, nella presa di coscienza dei "tesori" locali da proteggere e da salvare, ma anche da inserire, correttamente nei progetti di nuove, possibili  ristrutturazioni.

Ed ecco il filo conduttore del suo discorso per immagini fatto sulla Città: ritrarre Biella dai due punti dai quali la si può raggiungere: dall'arco che porta alla stazione della Funicolare per accedere al Piazzo, dove si incontrano, bellissimi:  portici, piazze, palazzi e cortili.  E poi dal Piano, dalla zona dell'ex Lanifico Rivetti, con le sue superbe cancellate d'ingresso, fino alle grandi ville degli inizi del XX secolo (Villa Lobby), che guardano il Cervo, per raggiungere il quartiere di Riva, da cui  inizia lo stesso discorso di: portici, palazzi e cortili, che, percorrendo l'asse di via Italia, si rinnova poi, quasi identico, verso il Palazzo Comunale,  il battistero e la Piazza con il Duomo. Edificio, quest'ultimo, definito da  Ray Gindroz "molto interessante", per il suo tentativo di rinnovarsi in quella singolare tensione del gusto che, all'inizio del '900, fu il "neo-gotico".

Per approdare infine al "gioiello":  il chiostro di San Sebastiano, in cui  Ray Gindroz ravvisa decise similitudini con il  cortile di Palazzo Lamarmora (Piazzo), entrambi ritenuti "le interpretazioni più monumentali delle forme incontrate attraverso Biella".

Disegni, litografie e il  bel libretto-guida sono in  vendita  per gli scopi benefici della Fondazione. A Villa Schneider in particolare è attiva un'interessante sezione didattica rivolta agli allievi delle scuole.

 



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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