“La Belle Epoque. Arte in Italia 1880-1915”  a cura di Francesca Campanelli e Dario Matteoni.

Pavia, Scuderie del Castello Visconteo.
6 settembre- 14 dicembre 2008. Catalogo Silvana Editoriale. 

 

Belle Epoque! Non tramonta il fascino un'epoca che ha lasciato attraverso i suoi artisti, il segno di una società caratterizzata da un' incredibile voglia di vivere  scegliendo gli aspetti più scintillanti della realtà e  della moda , nella mitizzazione  e  nella ricerca della cosiddetta "pazza gioia".

Tutto doveva essere estremamente lussuoso, elegante, vivo. La bellezza, soprattutto quella femminile, era celebrata ed  esaltata in ogni forma.

A far riscoprire il fascino della Belle Epoque ci ha pensato la Città di Pavia che, per inaugurare i nuovi spazi espositivi delle Scuderie di Palazzo Visconteo,  ha scelto un'interessante rassegna di dipinti  realizzati dai più noti pittori italiani di fine Ottocento - primo Novecento.

Inaugurata all'inizio di settembre , la mostra, che è presentata in un gradevole allestimento nelle ampie e antiche strutture del castello quattrocentesco, apre con i nomi dei più ammirati artisti del tempo: De Nittis, Francesco Zandomeneghi, Giovanni Boldini.

Ritratti femminili che già annuciano il gusto artistico dell'epoca e il taglio della rassegna. Belle  donne, raffigurate in un intrigante fruscìo di seta, come la signora del celebre capolavoro di Boldini: "La camicetta di voile", o enigmatiche e pensose come la giovane "Signora in giardino" di De Nittis.  O malinconiche , come l'intenso ritratto femminile di Zandomeneghi.

C'è,  hanno detto i curatori della mostra Francesca Cagianelli e Franco Matteoni , un filo conduttore in tutto il percorso espositivo che consente di leggere non solo le interpretazioni psicologiche che delle figure femminili hanno dato di volta in volta  gli artisti , ma anche gli aspetti della moda femminile (e maschile) del tempo, i nuovi canoni della bellezza, gli aspetti della vita sociale , e soprattutto l'evolversi e l'aprirsi della società verso le novità del tempo, come la bicicletta, ad esempio, o la possibilità per una donna di praticare sport, di guidare un calesse, di leggere un giornale al Caffè.

Si susseguono i nomi dei grandi artisti, come Corcos, ad esempio, (bellissima "Una donna a Saint Malo),  Plinio Nomellini, Gioli, Mario Cavalieri, Carpanetto (con il suggestivo "Abito di seta"), Amisani (con la sofisticata "Lyda Borelli"). E poi Ettore Tito, Pompeo Mariani, Giacomo Grosso.

Insomma, un' interessante passeggiata fra le bellezze  e le delizie di un tempo lontano che gli artisti hanno consacrato in un eterno presente.



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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