Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Marco Pedrana: Mostra personale.
Villa Schneider, piazza La Marmora 6, a Biella.
20 dicembre 2008- 6 gennaio 2009.
Orari: da martedì a venerdì 15-18. Sabato e domenica 14-19.
Chiuso 25-26 dicembre 2008 e 1 gennaio 2009.
Marco Pedrana è un artista biellese proposto dall’Associazione Culturale Art –Café. E’ alla sua prima mostra personale e presenta, attraverso una trentina di opere, l’esito della propria filosofia operativa e della propria creatività.
Ciò che più piace, in certi giovani artisti, è la modestia unita alla spavalderia del segno. E’ la grande voglia di imparare che sorregge un’altrettanto grande voglia di dire.
Quando ci si imbatte in questi personaggi è forte il desiderio di veder crescere la loro arte e di esprimere l’augurio che ciò possa realmente avvenire.
Disegnatore e illustratore, Marco Pedrana ora si cimenta con la pittura. La sua mostra svela così un temperamento sicuro e vigoroso. I suoi soggetti, dice, nascono in parte dal vero e in parte dal sogno. Quando si esprime scegliendo immagini tratte dalla realtà, si dimostra sicuro e capace. Il suo figurativo è intenso e forte, sia che rappresenti un personaggio, sia che renda opera d’arte un semplice paio di scarpe.
Le scarpe posate sul pavimento, dice Marco Pedrana, sono pezzi di realtà “fermi”, tutto il resto, modelli compresi, (soprattutto se umani), passa , diviene.
Diverse sono invece le sue opere ispirate al sogno , quelle che egli definisce “Mes fablieux du demi-sommeil”, i racconti fantasiosi del dormiveglia, interpretazioni pittoriche di sogni e ricordi, che sfociano in dipinti di grande vigore con impostazione scenografica originale e curiosa, in cui gli animali, spesso protagonisti, si trasformano in creature fantastiche, belve ruggenti, in un paesaggio fosco di luci violente o acceso da inquietanti bagliori di luce rossa.
La scansione volumetrica delle varie opere (dipinti ad olio) è originale e buona, così la collocazione delle figure. E buone sono anche le spaziature cromatiche. Tutti elementi in cui l’artista imposta e continua la sua ricerca di stile e di narrazione.