"LUCI DEL NORD. IMPRESSIONISMO IN NORMANDIA". 
FORTE DI BARD (AOSTA).. 3 febbraio -17 giugno 2018. 
A CURA DI ALAIN TAPIE. CATALOGO FORTE DI BARD EDITORE. 
ORARI: da martedì a venerdì 10-18. Sabato, domenica e festivi : 10-19. Chiuso il lunedì.

Un affascinante percorso per la gioia degli appassionati d'arte e degli incanti del paesaggio, nell'alone suggestivo dei ricordi storici.
Dopo la "magica" salita sugli ascensori panoramici che si arrampicano leggeri e silenziosi lungo la roccia viva per raggiungere in cima il poderoso Forte di Bard regalando sorprendenti scorci di paesaggio verso la Valle d'Aosta, superato il grande cortile dove gli edifici ancora suggeriscono il ricordo di antiche operazioni militari, aperta la grande porta che introduce alla mostra, ci si trova immediatamente immersi in quell'atmosfera dolce della "bella" pittura dell'Ottocento fatta di colori e immagini gentili e raffinate, dove il paesaggio, universale protagonista dell'esposizione, si dipana in una lunga teoria di visioni sempre gradevoli e interessanti.
E' la pittura di una stagione d'arte che sempre affascina: l'Impressionismo. Il Forte di Bard ha scelto un aspetto di questa produzione artistica per mettere in evidenza soprattutto le luci, luci del Nord, i paesaggi della Normandia, meta prescelta dai grandi artisti del tempo, dove compaiono, accanto ai numerosi scorci di villaggi e casolari lungo le rive ombrose dei grandi fiumi,le distese marine, con le barche, le vele, le navi, le spiagge segnate dai profili leggeri delle onde che si infrangono, e i grandi marosi che aggrovigliano velieri in sconvolgenti tempeste.
Ed ecco i nomi dei grandi pittori presenti con le loro opere, come annunciano i manifesti che già all'esterno segnalano la mostra: Corot, Courbet, Boudin, Delacroix, Monet, Renoir, Morisot, Dufy, Bonnard.
E immancabili si susseguono nelle elaborate cornici dorate; i cieli gonfi di nuvole chiare,(come nei dipinti del biellese Delleani) o rosee ed evanescenti come, in mostra, nelle tante "marine" di Boudin, che ripete spesso la presenza gioiosa e solenne delle vele, con cui si cimenta felicemente nelle "nebbie mattutine"anche Boggs.
Propongono i costumi locali Villon, Berthe Morisot, e anche Monet. Sono presenti con le vigorose pennellate dei dipinti di Marque e di Dufy , esemplari opere del divisionismo di Pinchon.
Il tutto in una galleria di paesaggi che , facendo riscoprire la magica attrazione per le luci del Nord, che avevano attirato in Normandia i pittori del tempo, in cerca di nuovi motivi di ispirazione per le loro opere, avvincono anche oggi il visitatore con il fascino sottile di un'arte che cerca, in ciò che vede e ritrae, il senso profondo dell'armonia e della bellezza.

 



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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