GiORGIO CIGNA (1939-2005). UN BAROCCO D'AVANGUARDIA" Museo del Territorio Biellese. Chiostro di San Sebastiano, via Q.Sella, Biella. 18 maggio - 29 giugno 2008. A cura di Martina Corgnati. Catalogo Silvana Editoriale. Orari: da martedì a giovedì 15-19. Venerdì 15-22. Sabato e domenica 10-19. Chiuso il lunedì. 2 giugno: 15- 19. Ingresso libero.

Ricordare Giorgio Cigna è per il mondo artistico biellese quasi un dovere. Giorgio Cigna è stato un grande artista, che ha raggiunto una dimensione nazionale e internazionale di rilievo. Un artista colto, intelligente, schivo, che ha costruito un cammino d'arte fatto di studio e di grande impegno, rinunciando alla ricerca di plateali riconoscimenti, tutto compreso nel suo mondo ideativo e creativo. cignaLa sua arte ha uno spessore contenutistico pieno, deciso. Un linguaggio forte, che conserva intatto l'amore per l'ordine, in un'armonia compositiva sempre elegante, che lascia trasparire dimensioni di poeticità.

Un'importante mostra dedicata a Giorgio Cigna, pittore e scultore, è stata inaugurata sabato 17 maggio 2008 a Biella, negli spazi espositivi del Museo del Territorio, Chiostro di San Sebastiano, in via Q. Sella.  E' la prima retrospettiva organizzata dopo la morte dell'artista e ripercorre le tappe principali del suo itinerario creativo: dai disegni e dipinti degli inizi, legati a forme classiche, ai collages realizzati con l'uso di sabbie e materiali vari, alle composizioni materiche che costituiscono l'essenza del suo linguaggio espressivo e della sua arte. Fino alle sculture realizzate negli anni '80 con assemblaggi di materiali diversi e alle ultime opere .

Giorgio Cigna era nato a Biella nel 1939. Si era trasferito a Milano dal 1957 al 1977. Diplomato all'Accademia di Brera, aveva studiato affresco con Achille Funi e Gianfilippo Usellini, e scultura con Marino Marini. La sua prima personale si era svolta a Roma nel 1963. Aveva iniziato così una lunga e brillante carriera che lo aveva portato a notevoli traguardi in Italia e all'estero. Era quindi ritornato a Biella, dove viveva e lavorava, alternando l'attività con lo studio di Milano. Modernissimo anche oggi, il suo discorso artistico era rivolto ai grandi temi esistenziali, con uno sguardo particolare alle alchimie che dominano la vita dell'uomo, la nascita e la morte. Un senso di ironia amara percorreva spesso le sue opere, appena nascosta dall'invenzione poetica; un'ambiguità intelligente che rifletteva in un certo senso il suo atteggiamento di fronte alla realtà. Un'attenta strutturazione sorreggeva i suoi lavori, realizzati con l'utilizzo dei materiali poveri, trasfigurati e resi nobili, come nel caso dei celebri "moschini", ottenuti con fiammiferi spenti, piccoli brandelli di tessuto, puntine usate un tempo per i vinili, borchie di metallo, perline luccicanti e altri materiali, depositati poi nel buio di profonde notti realizzate con sabbie blu, nere, violacee, ma anche su fondali chiari, percorsi da fragili disegni, animati da giochi di luce in cui sembrava fiorire ed espandersi la sua creatività. La mostra ha evidenziato anche la dimensione meno nota dell'arte di Cigna: la scultura , in cui l'artista ancora una volta, con l'utilizzo di materiali poveri, corda, legno, metalli, ceramica, ma anche terracotta e pietra, ha creato opere complesse e molto interessanti.



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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