Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Torino, Palazzo Bricherasio. 14 marzo 2008-15 giugno 2008. Catalogo Silvana Editoriale. Orari: 14,30-19,30 lunedì. Da martedì a domenica 9,30- 19,30. Giovedì e sabato 3,30-22,30
Canaletto e Bellotto: zio e nipote, maestro e allievo: sostanzialmente il trionfo dei vedutisti. E' la grande mostra evento allestita a Palazzo Bricherasio, in Torino. Una mostra tutta da ammirare, raffinata anche nella presentazione, come è ormai consuetudine per Palazzo Bricherasio. Due piani dello storico edificio nobiliare interamente occupati dalle più belle e affascinanti vedute prodotte dai due grandi pittori del Settecento veneziano: Antonio Canal detto il Canaletto(Venezia 1697-1768) e Bernardo Bellotto(1722-1780) figlio di una delle sorelle di Canaletto.
Sottile all'inizio e poi decisa e marcata, la distinzione fra lo stile e le opere dei due pittori. Un percorso di differenziazione che la recente critica ha messo in luce, rivedendo addirittura le attribuzioni di molti dipinti. Artefice di questa operazione , e curatrice della mostra, è Bozena Anna Kowalczyk, alla quale si deve anche il bel catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, ricco di saggi.
Prestiti da tutto il mondo hanno consentito un' eccezionale presenza di opere, che compongono così la mostra " Canaletto e Bellotto. L'arte della veduta", realizzata dalla Fondazione Palazzo Bricherasio, con il sostegno della Fondazione CRT.
Nitida, ricchissima di particolari, elegante , caratterizzata da impostazione classica, la versione paesaggistica di Canaletto ci presenta le più incantevoli e note vedute di Venezia, con tanto di gondole e Canal Grande, costeggiato da palazzi sontuosi e l'immancabile chiesa della Salute. Bellotto, dall'iniziale impostazione pittorica, simile a quella dello zio, e appresa nel suo atelier, semplifica via, via le immagini, conservando il rigore raffigurativo, ma scegliendo sempre più, spazi nuovi e diversi, con lo sguardo ai vari "campi", come quello di "Santa Maria Formosa", di "San Sitri , o al Canal Grande, ma ripreso da punti assolutamente nuovi e diversi.
Del periodo fiorentino di Bellotto sono presenti vedute dell'Arno in Firenze, interpretate tuttavia con la grazia e il languore delle scene veneziane, e anche delle piazze, che quando l'artista lavorerà a Roma, si popoleranno di vistosi ruderi del periodo di Roma imperiale. Splendidi e interessantissimi questi dipinti, sono anche documenti storici di grande valore, che ci mostrano una Roma totalmente cambiata, come l'Arco di Tito,ancora incastrato fra i tetti delle abitazioni e parti di mura medioevali. Lo stesso stupore per una diversa realtà paesaggistica verrà ad esempio da un' irriconoscibile veduta del Castello Sforzesco di Milano, o dalle chiese milanesi di San Paolo e Sant'Eufemia. In mostra saranno visibili altre vedute del territorio lombardo in cui l'artista riprende i colori del cielo e l'inconfondibile atmosfera. La storica veduta di Torino: "Antico ponte sul Po" riproporrà una visione dolce e inconsueta del capoluogo torinese. Ma saranno le famosissime vedute di Dresda, con l'antica Piazza del Mercato, in cui si eleva ancora la grande e bella Frauenchirche (chiesa della Madonna, simbolo della città, abbattuta nel secondo conflitto mondiale e ora ricostruita pietra su pietra), e la veduta del Palazzo reale e della Cattedrale ripresa dal fiume Elba, a testimoniare la fama di cui Bellotto godeva presso le corti di tutta Europa. Ci saranno anche eccezionali dipinti che l'artista fece il Inghilterra (oggi in prestito da Birmingham), e il celebre interno della "Fortezza Konigstein ", con vedute di Vienna. Deliziosi, come sempre, civettuoli, vivaci ed eleganti, i personaggi che popolano le diverse località raffigurate dall'artista.