Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
POP DESIGN. Fuori luogo, fuori scala, fuori schema
Caraglio (CN), Il Filatoio, 11 maggio- 14 settembre.
Orari: da martedì a sabato 14,30-19. Domenica 10-19.
Che cosa ci fa un ingombrante e vistoso "Arbre magique" di "poliuretano schiumato a freddo" nel prato verde, tra i personaggi del "Déjeuner sur l' herbe" di Manet, divenuto per l' occasione "Déjeuner sur l'arbre" , ad opera di Gianni Arnaudo?
Annuncia, da una provocatoria locandina, scelta come logo dell'evento, la speciale mostra che Caraglio dedica alla Pop-Art.
Una mostra un po' biellese, nell'ispirazione e nell'ideazione, in quanto curata dall'architetto biellese Luisa Bocchietto, oggi presidente degli architetti, alla quale si deve anche il bel catalogo pubblicato da Silvana Editoriale.
Allestita nello storico edificio del Filatoio, che ancora ricorda l'attività per cui Caraglio era famosa un tempo: la lavorazione della seta, e divenuto in questi anni, grazie agli interventi dell'Associazione Culturale Marcovaldo, uno dei più freschi e originali poli espositivi d'arte dell'area piemontese, la mostra propone, in un percorso agile e gradevole, una serie di oggetti tra i più famosi realizzati da noti architetti degli anni della Pop Art, oggetti che oggi hanno una loro dimensione vissuta, ma che curiosamente riescono ancora a sorprendere per una incredibile "modernità":
"Allegra, divertente, fatta per stupire" così Luisa Bocchietto ha definito la Pop Art che ha prodotto oggetti di uso comune, come tavoli, sedie, divani, mobili, lampade, suppellettili, caratterizzandoli con il segno di una vistosa, nuova identità.
"Riprodurre in misura straordinariamente grande ciò che è piccolo, o rimpicciolire in modo inatteso e impensato ciò che è grande " fa parte del gioco e del divertissement. Smitizzare la gravità seria delle cose riproponendole in veste fantastica, senza negarne, nella maggior parte dei casi, l'utilità, oppure liberandole dalla dimensione costringente dell'utilità per farne oggetto di contemplazione, in una dimensione spesso ludica: questa è l' accattivante "magia" della Pop Art.
La mostra di Caraglio si apre con uno dei famosi "vasoni" (comuni vasi da fiori in terracotta ingigantiti) disegnati da Luisa Bocchietto che si è ispirata al celebre "pratone" in poliuretano di Giorgio Ceretti, e qui proposto in forma luminosa. Si snoda poi in un allegro percorso fra oggetti firmati dai più bei nomi di famosi architetti, tra i quali anche quello di un'altra biellese, Gae Aulenti ("Tavolo con ruote").
Otto in tutto le sezioni della rassegna che raggruppano gli oggetti secondo una particolare direttiva di pensiero: Il fascino delle lettere, Lo sguardo zoom, dove tutto è "one", come il "pratone" di Ceretti, Derossi e Rosso, il "piedone" di Pesce, o il rossettone "Truka" di Laveri. E quindi: Il colore rosso, con il celebre divano a forma di bocca di Gufram, la poltrona a forma di cuore di Pantom e quella anatomica a "Sacco" di Gatti, Paolini, Teodoro, o la macchina da scrivere "Valentine" di Ettore Sottsas. Segue: Un mondo di plastica, con oggetti in plastica declinati all'infinito. E poi: Luci della città, Offerta speciale, un'animatissima Stanza dei giochi, e Animalia. Sezione, quest'ultima, popolata da forme animali e vegetali, trasformate in oggetti artificiali, tra i quali, ad esempio, il famoso "Cactus" portaombrelli di Santachiara, a cui va aggiunto un mobile altrettanto strano, come il grande "Cova": divano a forma di nido con tanto di cuscini a forma di uova, di Ruffi.
La mostra si inserisce tra gli eventi che celebrano il riconoscimento attribuito a Torino di "World Design Capital" per l'anno 2008.