"GIOVANNI BELLINI. LA NASCITA DELLA PITTURA DEVOZIONALE UMANISTICA".
Milano. Pinacoteca di Brera. 9 aprile- 13 luglio 2014.
Commissario della mostra:Sandrina Bandera.
Catalogo a cura di Emanuela Draffa, ed: Skira.
Orari: da martedì a domenica 8,30-19,15. Chiuso il lunedì.

bellini3_400Una mostra e un singolare confronto. E' affascinante scoprire come la circolazione del gusto artistico di un' epoca abbia legato fra loro, proprio nella produzione di opere d'arte, territori e città diverse: Come la città di Biella, ad esempio, legata per via degli esponenti di alcune famiglie nobiliari che hanno dato alla storia insigni prelati, uomini politici e studiosi, alla città di Milano, dove ferveva in epoca rinascimentale la vita artistica e culturale del momento
E' il caso della raffigurazione della "Pietà". Ancora per pochi giorni è allestita nella Pinacoteca dell'Accademia di Brera, a Milano, una particolare mostra intitolata "Giovanni Bellini. La nascita della pittura devozionale umanistica".
Una mostra artisticamente, storicamente e culturalmente raffinata che ruota intorno alla "Pietà", lo splendido capolavoro di Giovanni Bellini, uno tra i tesori più insigni dell'intera Pinacoteca.
Nell'esposizione i diversi curatori: Sandrina Bandera, Matteo Ceriana, Keith Christiansen, Emanuele Daffra (a cui si deve il catalogo edito da Skira) , Andrea De Marchi e Mariolina Olivari, hanno voluto mettere in luce come Bellini abbia sviluppato in chiave moderna la tradizione iconografica bizantina, e come il suo esempio si sia dilatato, accrescendo fra gli artisti il desiderio di un nuovo cammino, che proprio dalla struttura compositiva della "Pietà" belliniana, ha preso l'avvio.
Molte sono infatti, ripetute in affreschi, dipinti e perfino sculture, le opere ispirate a questo capolavoro, che riprendono con linguaggi e modi diversi la sua struttura , con variante di personaggi, spesso angeli o santi, che reggono il corpo di Gesù, o addirittura con il Cristo solo (affreschi di Benna)..
Le opere di celebri maestri che con altre grandi opere di Bellini compongono la mostra di Brera provengono infatti da diverse chiese e musei famosi e insieme attestano, come recita il titolo della rassegna, " la nascita della pittura devozionale umanistica"..bellini2_400
Anche Biella ha diverse raffigurazioni della Pietà ispirate all'opera di Giovanni Bellini, la più interessante, per molti spetti, è un affresco che si trova nella lunetta centrale dell'altare in cui è rappresentata la Crocefissione, nella Basilica di San Sebastiano.
Nella "Pietà" di Biella però, ai personaggi caratteristici del capolavoro di Bellini che reggono il corpo di Cristo: la Madonna e San Giovanni, pur mantenendo la tipica struttura compositiva, è stato aggiunto un nuovo personaggio : la Maddalena.
Il confronto fra l'arte raffinatissima di Bellini e quella dell'artista che ha lavorato a Biella,( stando alle attribuzioni "un pittore piemontese di area spanzottiana"), ispira quasi un sentimento di indulgente tenerezza per chi ha voluto seguire le orme di un grande maestro maturando linee ormai diverse che, lontane dall'icastica, cristallina precisione del capolavoro belliniano,, indugiano a una languida rilassatezza che raggiunge tuttavia quell'espressione di intensa compassione e di "pietà", che caratterizza i personaggi della scena.
Molto più "mossi" i gesti, che sentono ormai maturare il nuovo gusto espressivo. Le braccia del Cristo sono spalancate . La Madonna, collocata alle Sue spalle, ne regge il corpo, mentre accanto a Lui, piangono con vistose lacrime, San Giovanni e la Maddalena.
La lezione belliniana dunque, viste anche le molte immagini che si ritrovano in altri edifici sacri, aveva raggiunto anche la terra biellese

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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