Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
C'è un legame di parentela tra i Musei Mazzucchelli di Brescia e la città di Biella. Tempo addietro la signora Marisa, da anni con la famiglia a Biella, ci indicava la preziosa attività della moglie di suo fratello Piero, la poetessa Franca Meo, che aveva fondato nella settecentesca villa del marito, a Ciliverghe, poco distante da Brescia, il Museo della Donna.
Oggi Franca Meo non c'è più, ma la sua opera, fiancheggiata dall'attività di collezionista del marito, si è affermata in modo grandioso. Esiste infatti la "Fondazione Giacomini Meo Fiorot. Musei Mazzucchelli", che ospita mostre , concerti e importanti attività culturali. Nella bella e imponente dimora di Ciliverghe si trovano, arricchiti e disposti in vaste ed eleganti strutture: il Museo della Moda e del Costume, la Casa Museo Giammaria Mazzucchelli, la Pinacoteca Giuseppe Alessandra, il Museo del Vino e del Cavatappi.
In questi giorni i Musei Mazzucchelli ospitano una grande mostra: "Il Teatro alla Moda", con l'esposizione di otre cento abiti disegnati dai massimi stilisti italiani per le regine della lirica e della danza.
Pezzi unici, di vertiginosa bellezza, allestiti in un sontuoso apparato, che mettono in scena l'haute couture, rivelando come anche per gli spettacoli ad alto livello, fossero proprio i maggiori stilisti a creare, per le regine della scena, meravigliosi abiti che si possono definire autentiche sculture, opere d'arte di superba qualità. Un lavoro, che, oltre alla genialità degli stilisti, sottintende abilità artigianali straordinarie per le realizzazioni.
Colori strepitosamente belli, dal bianco meraviglioso delle sete di Capucci per le vestali della "Norma", al nero affascinante di Armani per il ballerino Joaquin Cortes in "Soul" e di Anna Glavary per "La vedova allegra", al rosso fiamma , ancora di Capucci, per gli abiti di Raina Kabaivanska e di Katia Ricciarelli, fino alla fantasmagorica serie "Costumi Africa" che i Missoni hanno dovuto realizzare con soli quattro colori. Straordinarie poi, per disegno, colori e fantasia le molte creazioni di Versace, come gli abiti di scena per "L'uccello di fuoco", i costumi a motivi geometrici e i tutu colorati per "Capriccio".
Sono esposti anche alcuni magnifici abiti con ricami di Valentino, altri di Marras, con splendide opere legate ad altrettanti nomi di grandi stilisti: Coveri, Fendi, Ferretti, Ungaro. Tra le curiosità sono esposti anche gli abiti di Gigli per Papageno e i personaggi dell'opera "Il flauto magico".
Una mostra spettacolare nell'incanto di luci scintillanti, di forme arditissime ed oltremodo eleganti, di smaglianti, inarrivabili colori.
E' curata da Massimiliano Capella, cui si deve anche l'importante catalogo edito da Umberto Allemand.