“ETRUSCHI. L’ideale eroico e il vino lucente”.
Asti. Palazzo Mazzetti. 17 marzo -15 luglio 2012.
A cura di Alessandro Mandolesi e Maurizio Sannibale. Catalogo Electa. 
Orari: da martedì a domenica  9,30 – 19,30.

 

etruschi10_400Per  visitare Asti?  Per attraversare  le belle sale ornate di capolavori d’arte di Palazzo Mazzetti?  Per conoscere più da vicino  una straordinaria popolazione che in tempo antichissimi toccò perfino le terre piemontesi?

La mostra “Gli Etruschi”, legati ad Asti anche nel segno del “vino lucente”: è il grande evento che la bella Città piemontese propone al pubblico. Un’occasione per far meglio conosce se stessa, e i  monumenti che essa annovera, primo fra tutti, dopo le grandi  opere di ristrutturazione e restauro, “Palazzo  Mazzetti”, antica dimora signorile, oggi acquistata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti che ne ha fatto un superbo contenitore  per opere d’arte ed eventi artistici di rilievo, come questa bellissima mostra dedicata alla civiltà etrusca che apre in modo grandioso la serie delle importanti rassegne previste.

etruschi14_400Gli Etruschi, dunque, con la raffinatezza della loro arte che non finisce di stupire e di creare curiosità e ammirazione.

Curata da Alessandro Mandolesi e Maurizio Sannibale, la mostra  “analizza il rapporto socio-culturale tra il Mediterraneo greco e orientale e il popolo etrusco che entrò in stretto contatto con le comunità indigene della Valle del Tanaro, ed ebbe inevitabili riflessi nell’Italia settentrionale e nell’Europa celtica.”

Un programma ambizioso che è stato realizzato, con la creazione di un itinerario molto interessante in cui sono esposti 300 oggetti, in molti casi inediti, eccezionalmente  provenienti dai Musei Vaticani e dai principali Musei nazionali.

Non solo un approccio estetico, tuttavia  ma, come scrivono i curatori, “percorsi e riflessioni sui rapporti tra popoli e culture, sulla nascita della civiltà urbana, l’uso della scrittura, la funzione della ricchezza nella costruzione di sistemi economici complessi, la determinazione delle forme  del potere, la formazione dello stato, la pratica della guerra”.  E quindi gli aspetti della civiltà, l’atletismo, la cura del corpo, la convivialità, i riti e la religione, l’arte  e l’artigianato.etruschi15_400_01

Il percorso parte dall’immagine di un elmo crestato villanoviano  in bronzo  immerso nel Tanaro per ritualità e ritrovato ad Asti, simbolo del primo contatto tra gli Etruschi e la comunità della valle  del Tanaro. Si suddivide quindi in due parti: la prima con l’analisi attraverso oggetti e immagini dei temi caratteristici della civiltà etrusca.

 La seconda parte con l’analisi  dei “cerimoniali di banchetto”, documentati da servizi, arredi, ed immagini di pittura e scultura. Si vedrà, a questo proposito, la ricostruzione originale di una tomba con pitture. Per la prima volta inoltre è stato ricomposto il sarcofago dei Vipinana da Tuscania, con l’immagine del defunto banchettante.etruschi3_400

Di grande bellezza e pregio i molti manufatti esposti, tra cui alcuni dei celebri vasi dipinti, canopi, sculture votive, gioielli e oggetti d’arredo. 

E  il  “vino lucente” di cui si parla nel titolo?  “Bere vino alla greca, secondo la ricetta omerica –scrivono i curatori della mostra– è una manifestazione della multiculturalità attiva in Etruria”. “La mappatura del genoma della vite e le crescenti evidenze archeologiche aprono interessanti prospettive per ricostruire la storia del vino”. Che, per quanto riguarda il territorio di Asti, sembra legarsi sempre più strettamente  proprio all’influsso degli Etruschi.

Una mostra estremamente interessante, dunque, con un percorso ricco, proposto in modo nitido e avvincente, che assicura  interesse e fascino.

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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