" GLI ARAZZI DEI GONZAGA NEL RINASCIMENTO. Da Mantegna a Raffaello e Giulio Romano".
Mantova Palazzo Te, Palazzo Ducale, Museo Diocesano Francesco Gonzaga.
14 marzo- 27 giugno 2010.
A cura di Guy Delmarcel, con Nello Forti Grazzini, Stefano L'Occaso, Lucia Meoni.
Catalogo Skira. Orari: lunedì 13- 18. Da martedì a domenica 9-18.

arazzi2_400Insolita e bellissima. E' la nuova mostra allestita nei due superbi spazi espositivi della Città di Mantova: Palazzo Te e Palazzo Ducale, e nel Museo Diocesano.
Anche se gli arazzi non fossero mai stati così importanti nella personale passione d'arte, non si deve assolutamente perdere la grandiosa mostra di Mantova:"Gli Arazzi dei Gonzaga nel Rinascimento. Da Mantegna a Raffaello e Giulio Romano" perché l'approccio o quindi l'incontro a tutto campo con strepitosi capolavori di quest'arte, esposti in un allestimento altamente scenografico, per quanto riguarda Palazzo Te, e nei lussuosi luoghi d'origine, per quanto concerne i saloni di Palazzo Ducale, e gli spazi espositivi del Museo Diocesano, apriranno sicuramente orizzonti di grande fascino e suggestione.


Restituiranno in un modo nuovo, intenso ed elegante la magia delle corti rinascimentali, alle quali gli arazzi erano desinati, per ornare , abbellire, ingentilire o rendere solenni, le grandi sale dalle pareti fredde e vuote.
"Pitture mobili" , erano definiti gli arazzi, E in fondo i grandiosi drappi intessuti, su disegno dei maggiori artisti del tempo, quali appunto Mantegna, Raffaello e Giulio Romano, sono proprio grandi dipinti realizzati con le fittissime trame del tessuto o del ricamo, sul modello dei "cartoni", ossia dei disegni appositamente preparati da questi grandi maestri.
Se già risultano immensamente gradevoli alla vista, letti attraverso la competenza degli esperti, gli arazzi offrono una grandissima lezione di arte applicata all'artigianato.arazzoweb_400
Raffaello, è tuttora fra i tra i più ammirati e amati ideatori di disegni per gli arazzi, e la mostra ne riporta alcuni noti capolavori, come la celebre "Pesca miracolosa" proveniente dalla Città del Vaticano.

Gli arazzi erano realizzati in fili di lana e seta, e spesso contenevano anche fili d'argento e d'oro che ne impreziosivano il disegno.
Le maggiori manifatture erano nelle Fiandre, soprattutto a Bruxelles, dove venivano tessuti gli arazzi più sfarzosi, ma erano ben attive anche a Parigi e a Firenze
Molti degli arazzi in mostra erano stati realizzati a Mantova, nella bottega di Nicola Karcher, arazziere fiammingo emigrato in Italia.
Il percorso nei tre punti espositivi in cui è articolata la mostra , offre stupendi esempi di quest'arte e ripropone all'attenzione del visitatore non soltanto la raffinatezza dei disegni o delle magistrali realizzazioni, ma anche il ricordo di episodi religiosi, di fatti mitologici ed episodi storici, con , incantevoli visioni di gi

ardini, parchi, boschi e luoghi popolati di simpatici animaletti.
I personaggi raffigurati hanno vigore, forza, leggiadria e bellezza. Si esce dalla mostra arricchiti dalla conoscenza di un mondo artistico di sovrana importanza e fascino, capace di accrescere le personali conoscenze d'arte con nuove emozionanti immagini. di poesia e bellezza.

 

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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