LUCIANO PIVOTTO. " HELP cHiedi panE Liberi Pensieri" .
BIELLA. PALAZZO GROMO LOSA/PALAZZO LA MARMORA.
8 ottobre 2015 - 10 novembre 2015. A cura di Irene Finiguerra e Andrea Pivotto.
Catalogo E20Progetti. Orari: da venerdì a domenica 16-19. Fotografie di Carmelo Patea

p1240017Amici, estimatori, artisti, appassionati d'arte hanno partecipato a Palazzo Gromo Losa di Biella Piazzo, all'inaugurazione della Mostra Antologica dedicata all'artista biellese Luciano Pivotto , recentemente scomparso.
A ricompone l'opera e la figura, Francesco degli Alberti La Marmora, suo estimatore e amico, il figlio Andrea Pivotto e Irene Finiguerra, curatori della mostra.
Generale ammirazione , nel constatarlo attraverso il duplice percorso espositivo di Palazzo Gromo Losa e Palazzo La Marmora, dello spessore artistico raggiunto da Luciano Pivotto, della sua versatilità e della sua bravura.
Artista del silenzio, della riflessione intima e profonda, affidata in molte opere al sommesso svolgersi del processo di fusione della cera, materiale con cui Pivotto ha prevalentemente operato in particolari momenti del suo intenso e in parte tormentato percorso artistico.
Di Luciano Pivotto sono state ricordate , oltre alle specifiche capacità artistiche, le qualità personali, fra le quali, applaudite nel ricordo di tutti, la serietà professionale e la mitezza del carattere.
Le oltre cento opere esposte hanno rivelato la presenza di una personalità sicura che si muoveva con competenza e decisione nei settori artistici scelti e affrontati con radicalità , raggiungendo esiti di estrema pulizia.
Una personalità forte ,tutto sommato, pur nel sommesso, ma deciso procedere della sua creatività artistica. Come si rivelano forti le componenti di denuncia sociale e di protesta nei minuziosi, lunghissimi , inarrestabili tratti di scritture con le quali componeva i suoi grandi personaggi legati a un disegno impeccabile, improntato ai modi della classicità.
La mostra, nell' allestimento di Andrea Pivotto e Irene Finiguerra, ai quali si deve anche lo svelto catalogo che accompagna la rassegna, edito da E20PROGETTI, ripercorre i diversi momenti della produzione artistica di Luciano Pivotto. Dai primi motivi, quasi collages, alle proposte vigorose degli spazi di colore, alle prime superfici e composizioni con l'impiego delle luci elettriche, alle cere.
A metà percorso, la famosa "Madonna di Oropa" scolpita di spalle in legno di ciliegio e piombo, vuota, affondata nel lucido specchio dell'altrettanto nero "olio di motore bruciato" che sostituisce per una volta le cere.

p1240048_400Pivotto si dichiarava "emozionato" di poter lavorare con i residui di cera delle candele votive. Una riflessione, anche questa profonda, come in genere appare il suo meditare sul mistero religioso e sugli aspetti forse più inquietanti della realtà e della vita.
Segue il periodo dell' idropittura, dei dipinti su carte imbevute di olio di cera . Ma decisamente impressionanti sono tutt'ora i grandi calchi del corpo umano in cera , sorretti da strutture metalliche , che si riflettono su basi di olio nero o specchi metallici scuri.

E' presente ovunque, in queste trasfigurazioni umane, il senso della precarietà della vita e della morte, dove la ricerca artistica si intreccia fortemente a un martellare quasi funereo, che pur cerca di esprimere la vita.
Ancora una volta però è la luce ad animare la ricerca artistica di Pivotto, luce che si fa monumento in alcune sculture, come nella curiosa "Colonna ferita" , una serie di barattoli illuminati, appoggiati verticalmente alla parete, sul disegno della basilica biellese di San Sebastiano con il chiostro, opera che l'artista aveva eseguito proprio per Palazzo La Marmora, edificio in cui oggi prosegue si conclude il percorso della mostra.
Nell'antico Palazzo nobiliare, sono presenti le opere "Ai naviganti", ispirate alle bandiere nautiche. E nella grande sala , l' interessante serie dei gessi colorati, cere e tempere su tavola intelata in cui il disegno , grande, svelto e imponente, è realizzato con minuziosissime e ininterrotte linee di scrittura.
Luciano Pivotto un grande artista. La mostra lo afferma e gli restituisce lo spazio e il merito dovuto, anche nel più generale campo dell'arte italiana del Novecento.

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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