Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
"Arte e industria a Torino. L'AVVENTURA LENCI. Ceramica d'arredo. 1927 - 1937".
Palazzo Madama. Sala del Senato. Torino. 23 marzo- 27 giugno 2010.
A cura di Valerio Terraroli ed Enrica Pagella. Catalogo Allemandi.
Orari:10 -18. Domenica 10 - 18. Chiuso il lunedì.
Ancora una mostra bellissima nella superba sede di Palazzo Madama a Torino.
E' dedicata alla "ceramica d'arredo" prodotta dalla manifattura Lenci nel decennio 1927-1937. Un momento di sviluppo industriale e sociale dell'Italia che aveva trovato proprio nella Città di Torino il suo centro propulsore.
Fondata da Elena Konig e dal marito Enrico Scavini nel 1919, la ditta Lenci era diventata famosa per la produzione delle bambole in stoffa colorata, una novità, allora, rispetto alle più fragili bambole dal volto in porcellana.
Dal 1927 la manifattura cominciò a produrre ceramica, creando sculture ornamentali che ottennero un successo immediato, divenendo ben presto oggetti ricercatissimi per la ricca borghesia del tempo.
Erano sculture eleganti, colorate, gioiosamente ispirate alla natura, alle scene di vita quotidiana, agli episodi della mitologia ,con riferimento, in molti casi, ad opere di artisti famosi.
Ai nomi degli artsisti che già operavano nella ditta, come Gigi Chessa, Sandro Vacchetti e Giovanni Riva, si aggiunsero ben presto quelli di Mario Sturani, Giovanni e Ines Grande, Felice Tosalli, Giulio Da Milano, Massimo Quaglino, Claudia Formica, Beppe Porcheddu, Abele Jacopi, Paola Bologna, Nillo Beltrami, Teonesto Deabate. Ognuno di questi artisti portò nella produzione delle ceramiche Lenci, il contributo della propria personalità e del proprio linguaggio artistico, creando un ricco, originale e complesso panorama di opere che ancora oggi affascinano per la loro grazia e per l' incantevole bellezza.
Le eleganti giovani donne del Novecento, anni Trenta, con i loro abiti, il trucco e il taglio dei capelli in voga, gli immancabili cappellini, e perfino gli accessori di moda nell'abbigliamento del tempo, sono le opere forse più emblematiche della produzione Lenci, che si caratterizzano, come le sculture della fondatrice Elena Konig, per "il tono di spiritosa malizia e di fresca ingenuità".
Il quadro di una società elegante, allegra e piena di vita, l'immagine di una giovinezza esaltata nelle dimensioni più belle della freschezza fisica e della scintillante " voglia di vivere", giunge a noi, oggi attraverso le incantevoli opere della produzione Lenci.
Eleganti, belli e mai leziosi i personaggi e i gruppi delle ceramiche Lenci, ammirati e richiestissimi dalla borghesia del tempo, ancora oggi , prezioso retaggio di un'epoca, ci affascinano per la loro singolare grazia, per l'ironia gentile con cui raccontano episodi di vita , personaggi, sogni e momenti mitologici , ma soprattutto per la leggerezza di una narrazione che sempre sa trovare gli aspetti più delicati di una sorridente dimensione poetica.