“SPLENDORI  DI  CORTE. Gli Sforza, il Rinascimento, la Città”
Castello di Vigevano – Scuderie ducali / Museo del Tesoro del Duomo, Palazzo Vescovile.
3 ottobre 2009 – 31 gennaio 2010.
Orari: da martedì a domenica 9,30-18.30. Lunedì chiuso.

“Splendori di Corte. Gli Sforza. Il Rinascimento. La città”. E’ la nuova mostra inaugurata al Castello Visconteo di Vigevano. Un’interessante e  bella rassegna  che si affianca alla mostra, già in corso nella stessa sede: “Il laboratorio di Leonardo”.
Un programma espositivo di considerevole importanza per la Città lombarda che celebra  il “secolo d’oro” della sua storia: i cento anni che vanno dalla metà circa del 1400 alla metà del 1500, epoca in cui Vigevano godette di grande splendore, sotto il dominio degli Sforza.
Da Ludovico il Moro che fece della città una dimora scelta per i soggiorni della corte, all’ultimo duca, Francesco II che ottenne per Vigevano l’istituzione della diocesi: un susseguirsi di splendide  opere rivela il gusto e la ricercatezza di una committenza di alto livello.
Dalla celebre e splendida piazza Ducale , ornata da un festone di eleganti portici che sembrano abbracciare, come il fermaglio di un gioiello , la singolare facciata della chiesa, si raggiungono le articolate strutture  dell’antico Castello Sforzesco, dove si aprono  grandi spazi, vari edifici antichi, fronteggiati dalla consistente mole del Castello vero e proprio.
Qui, in un allestimento  di ampio respiro, su progetto di  Mario Giorcelli. è collocata questa mostra che illustra  lo sfarzo dell’antico Ducato attraverso un’intelligente scelta di tesori d’arte e di antica oreficeria, di documenti, monete, codici miniati, dipinti, sculture,  tessuti eccezionali, e tanti , diversi elementi preziosi attestanti una sicura ricerca di  armonia e di bellezza dovuta  alla grande stagione del Rinascimento.
vigevano02_400_01I  migliori artisti: architetti, scultori, pittori della corte di Milano, da Leonardo a Bramante e Bramantino, lavorarono anche per Vigevano.
L’attenta scelta fatta dai curatori: Alberto Ghinzani, Luisa Giordano, Mariolina Olivari, ai quali si deve anche il bel catalogo che accompagna la rassegna, edito da Skira, ha realizzato un itinerario d’arte in cui la qualità delle opere proposte ha uno spessore scientifico di rilievo, ma anche un impatto emozionale di grande effetto.
Vi si  possono trovare , ad esempio,  libri miniati provenienti da importanti raccolte  italiane, come quella della Biblioteca Reale di Torino, della Biblioteca Riccardiana di Firenze, dell’ Ambrosiana e della Trivulziana di Milano,  e da raccolte straniere, come il bellissimo “Libro d’ore di Gian Giacomo Trivulzio” proveniente dal Museo Galdiano di Madrid. Si possono vedere importanti documenti, eccezionali monete,  disegni e cammei attestanti  l’iconografia ducale.  
Affascinante è la presenza di magnifici gruppi scultorei: le imponenti “ Pietà” lignee, provenienti da diverse chiese della Lomellina, davvero superbe nella loro forte espressività, nella drammaticità dell’impianto scenografico, nel vigore del gesto e nell’espressione dei volti.
 Tra le sculture in mostra  vi sono poi alcune Madonne con Bambino, di straordinaria dolcezza, alle quali, opere di recente restauro, hanno restituito l’incanto della primitiva,  icastica bellezza . Da segnalare, a questo proposito, anche lo splendido Cristo in Croce del Duomo di Vigevano, opera di straordinario vigore e singolare qualità.
Tra le opere pittoriche, si distingue  il bel dipinto “ Madonna col Bambino e i santi  Rocco e Sebastiano” di Gerolamo  Giovenone, proveniente dalla Collegiata di San Lorenzo di Mortara; ma anche  l’altrettanto soave “ Madonna col Bambino e santi Chiara d’Assisi e Bernardino da Siena (al quale il Bambino Gesù affida il  simbolo divenuto segno caratterizzante  dell’Ordine dei Benedettini) e il  beato Cristoforo Macassolio (fondatore del Convento di Santa Maria delle Grazie)”, del Duomo di Vigevano..
Fragile e dolcissima , appare poi da un affresco staccato di proprietà della Fondazione Cariparma, la “Madonna col Bambino in trono con i santi Pietro e Ambrogio”, opera di  Bernardino Ferrari, che è stata scelta come logo della Mostra.
La Mostra  al Castello di Vigevano rimarrà allestita fino al 31 gennaio 2010.

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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