"I Verbi del corpo. I segni del corpo umano declinano pensieri, emozioni, identità".
 La Serra dei Leoni di Villa Cernigliaro. Sordevolo. 
21 giugno - 20 luglio 2008. Orari: venerdì, sabato, domenica 14-19.

 

"Il corpo parla attraverso i gesti, i segni, le ferite e anche le mutilazioni" dice Dina Pierallini, organizzatrice di eventi d'arte e visual designer, come  Carlotta Cernigliaro, direttrice dell' Associazione  Zerogravità , che promuove la mostra di Sordevolo.

 Dina Pierallini è la curatrice  di questa rassegna dedicata al  "linguaggio del corpo" che indaga, attraverso l'arte, l'interpretazione che ne hanno dato nelle loro opere alcuni artisti d'oggi, diversi  per linguaggio tecnico, impostazione pittorica e sensibilità.

Apre la rassegna  la pittrice milanese  Enza Clapis ,che vive e lavora a Seregno, e presenta tre dipinti ad olio di grande formato in cui l'esaltazione della corporeità assume toni vigorosi nelle particolari torsioni che richiamano in qualche modo il languore  provocatorio e sfatto di Freud. Seguono i ritratti fortemente espressivi eseguiti con un piccolo timbro e inchiostro nero da Paolo Facchinetti, artista nativo di  Nembro(Bergamo), che ha studiato all'Accademia Carrara , e che oggi, con un nutrito curriculum di impegni e realizzazioni, affronta e propone sperimentazioni nuove. Imponenti e decisi i suoi ritratti a cui la traccia in bianco e nero accresce forza espressiva nel particolare sfumato che crea l'immagine. Cate Maggia, architetto novarese, presenta intriganti e complessi collages dai quali la figura del corpo femminile emerge attraverso elementi materici  che creano  un ambiguo gioco di presenza-assenza sulla scena.

Il dolore di Angelo Zuena per una delusione sentimentale si trasfonde, quasi somatizzato, in vistose mutilazioni corporee, rapprese in una superficie piatta, disanimata, quasi allontanata dalla realtà viva, ma fissata nella staticità del ricordo. La corporeità appare così prosciugata, disseccata, come una terra riarsa, trasformata in segno. Altro linguaggio e altre opere arricchiscono la ricca produzione dell'artista che con poliedrica attività mescola nei suoi lavori arte pittorica e poesia.

Maurizio Caiazzo, invece, pittore che vive e lavora a Milano, gioca con i suoi vigorosi ritratti apponendo sui volti dei diversi personaggi vistose maschere nere che in qualche modo vorrebbero alterare e confondere la vera identità di chi è  raffigurato. Tra i suoi simboli: la falena che inverte la ricerca della luce e le forbici come simbolo di frattura, alterazione, distacco dalla realtà. Alterità.

Paolo Forlin, artista che vive e lavora a Sordevolo, propone corpi segnati da un suo alfabeto quasi "magico", intessendo un cripto discorso , su immagini di corpi che emergono, appena lumeggiati,  dagli sfondi opachi del dipinto. Alla sua scrittura attribuisce un particolare valore semantico che si riversa, come antichi linguaggi di carte giapponesi, sul dipinto per racchiudere e rendere misteriosa l'immagine.

 Di Serena Fazio sono in mostra grandi oli in cui il linguaggio corporeo è affidato a soluzioni di vistosi cromatismi. La mostra di Villa Cernigliaro sottolinea ancora una volta la validità dell'impostazione operativa scelta da "Zero gravità".



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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