Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Una grande, bellissima mostra è allestita nelle sale espositive al piano terra di Palazzo Reale a Milano.
Per chi ha tempo, molto tempo, per ammirare con calma la minuziosità e al tempo stesso lo straordinario dinamismo che anima i deliziosi paesaggi della terra giapponese, il desiderio di conoscere è ampiamente appagato dalla rassegna di oltre 200 capolavori: incisioni, silografie ,disegni, acquerelli che compongono la mostra milanese “Hokosai, Hiroshige, Utamaro”.
Un Giappone di molti anni fa, estremamente raffinato e felice nelle soluzioni artistiche che i tre massimi autori , dal Settecento a fine Ottocento, hanno mandato fino a noi.
Da dimenticare le città dal traffico convulso e la vita accelerata e angosciante che inviano, attraverso foto e film, i media d’oggi.
Il Giappone di Hokusai, Hiroshige, Utamaro, è un paese di sogno, immerso in raffinate immagini di straordinari ponti, grandi laghi, fiumi, imponenti cascate, ma anche di case, graziosi villaggi, giardini in fiori e fiori, delicate immagini di donne , immagini di gente che vive e si muove in una grande pacata serenità.
Anche quando si tratta di momenti di lavoro, di divertimento, di passeggiate, di mezzi di trasporto utilizzati per superare corsi d’acqua o per navigare lungo fiumi e laghi sempre contornati da una ricca, e soffice vegetazione.
E’ il variegato e ricchissimo film della vita quotidiana che sembra svolgersi quasi sottovoce, o nel silenzio gentile, anche nei momenti più forti e suggestivi che punteggiano la normalità.
Curata da Rossella Menegazzo, docente di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale , alla quale si deve anche l’importante catalogo pubblicato da Skira che raccoglie con estrema esattezza immagini e saggi, la mostra è un momento di grande raffinatezza e bellezza.
Katsushika Hokusai (1760-1849), più noto al vasto pubblico per la sua celebre “ Grande Onda” , immagine che ne ha stigmatizzato l’opera e in mostra gode di uno spazio privilegiato, ebbe una vita di intensa creatività artistica, ed è autore del più consistente numero di opere esposte. Appartengono a lui le raccolte: “Vedute di Ponti famosi” un insieme di deliziose, sorprendenti immagini,, “Cascate famose in varie province” altrettanto affascinanti, come le delicate“Cento vedute del monte Fuji” e “Trentasei vedute del Monte Fuji”, una serie di magnifiche xilografie che si dipanano agli occhi dello spettatore come un lungo, interessante film dove tutto è prezioso: ambiente, personaggi, volti, costumi. Sembra quasi di udirne una soave musicalità.
Utagawa Hiroshige (1797- 1858) è ritenuto uno dei maggiori paesaggisti e rappresentanti della corrente artistica Ukjo-e (immagine del Mondo Fluttuante). La sua produzione fu vastissima. Viaggiò molto e di lui rimangono numerosissimi incantevoli paesaggi legati a quella che fu definita “la sua contemplazione quasi religiosa della natura”.
Kitagawa Utamaro (1753- 1806) è noto per i suoi eleganti ritratti della bellezza femminile, che in mostra ne attestano la particolare raffinatezza. Utamaro fu, come Hokusai, anche illustratore di libri e artista di grande fama. Non potendo più, a causa della proibizione della legge, ritrarre le cortigiane, si dedicò ai ritratti femminili di donne, madri, dedite all’attività domestica o di carattere popolare. Lasciò una lezione di grande bellezza.
La mostra di Palazzo Reale si colloca nelle celebrazioni del 150° Anniversario delle relazioni fra Italia e Giappone, dopo il trattato di Amicizia firmato nel 1866. Un momento “magico” che ripropone in modo nuovo, in un allestimento agile e gradevole, il fascino immutato dell’arte Giapponese che tanta suggestione esercitò su artisti, intellettuali e cultori di eleganti forme espressive della bellezza.