Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
“IL RINASCIMENTO DI GAUDENZIO FERRARI”.
A CURA DI GIOVANNI AGOSTI E JACOPO STOPPA
VARALLO. PALAZZO DEI MUSEI. PINACOTECA. CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE. SACRO MONTE.
CATALOGO OFFICINA LIBRARIA FOTO M.MAGLIANI
FINO AL 16 SETTEMBRE 2018.
Ancora pochi giorni per visitare una delle tre parti in cui è stata suddivisa la grande Mostra dedicata a Gaudenzio, Ferrari riconosciuto tra i più importanti artisti del Rinascimento italiano.
Meritano una giornata a Varallo, la bellezza del sito e le opere di Gaudenzio Ferrari (Valduggia 1480 - Milano 1546) che sono esposte nel Palazzo dei Musei con l’Antica Pinacoteca; nella vicina Chiesa di Santa Maria delle Grazie (gli affreschi della parete Gaudenziana) e in numerose cappelle del Sacro Monte dove sono presenti affreschi e sculture dell’artista.
L’insieme delle mostre si è rivelato un’ occasione di straordinaria grandezza, trattata con altrettanta grandiosità di mezzi e possibilità di interventi, che hanno raccolto intorno a Gaudenzio Ferrari una grande quantità di studi, e immagini, riuniti poi , in un poderoso catalogo, che hanno dato la possibilità di approfondire la conoscenza della personalità e delle opere di questo artista.
Suddivisa in tre grandi sezioni, la mostra scandiva la produzione artistica di Gaudenzio Ferrari nei suoi tempi fondamentali.
A Varallo, con il titolo “La meglio gioventù” sono state esposte opere pittoriche del primo periodo, mentre a Vercelli erano state presentate opere del periodo centrale della sua produzione; e a Novara le opere degli ultimi tempi, segnate dalle diverse esperienze ispirate al rinnovamento del gusto che si andava affermando nel mondo dell’arte.
Concluse le sezioni di Vercelli e Novara, Varallo ha felicemente concesso un periodo più lungo all’esposizione , per via delle diverse sedi che ospitano in modo stabile i capolavori gaudenziani. E’stata fatta anche l’ offerta di un biglietto unico, che comprende il tragitto sulla funicolare per il Sacro Monte, per rendere agevole la visita ai vari settori della Mostra.
Dai capolavori esposti al Palazzo dei Musei, grandioso sito recuperato in questi anni con importanti trasformazioni e restauri, è possibile un interessante incontro con l’arte elegante, raffinata e dolce di Gaudenzio Ferrari, come nel grande polittico ricomposto, l’Angelo annunziante , “Le stigmate di San Francesco”, la “Madonna con il Bambino” e “lo Sposalizio di Santa Caterina di Alessandria” .
Nella vicina Chiesa di Santa Maria delle Grazie, è stato costruito un alto ponteggio, di facile accesso, che consente di ammirare in modo ravvicinato, gli splendi affreschi che ricoprono l’intera parete antistante l’altare maggiore, narrando in venti scene, i momenti salienti della vita di Cristo che circondano la grandiosa scena centrale della Crocefissione.
La funicolare, quindi, con un breve ripido percorso e bel panorama sulla cittadina e sulla Valle, porta alla piazza della basilica del Sacro Monte, su cui si aprono le famose cappelle ricche di statue e affreschi che, come nella mente del geniale ideatore del luogo, il frate francescano Bernardino Caimi , che volle una “ricostruzione della Gerusalemme dei Luoghi Santi per quanti non potevano recarvisi di persona”, riportano, con straordinario realismo, alla narrazione della Passione di Gesù.
Molte sono le cappelle in cui si trovano gli affreschi e le statue opera di Gaudenzio Ferrari. Le più scenografiche e famose ricostruiscono, dopo l’Ultima Cena e l’agonia di Gesù nell’orto del Getzemani, la cattura e quindi, con sfarzo di costumi dei personaggi e di immagini, il percorso di Gesù tra i palazzi delle autorità dell’epoca, fino alla drammatica presentazione dell’ “Ecce Homo”, seguita alla flagellazione. Da questo punto parte il doloroso, affollatissimo corteo di gente, aguzzini, armigeri, donne, e cavalieri con grandi cavalli, per la salita di Gesù, trascinato fra le violenze dei persecutori ,al Calvario, fino alla spaventosa crocefissione , alla morte in croce (altra cappella affollatissima), al faticoso distacco del suo corpo dalla croce e quindi alla deposizione.
Il genio di Gaudenzio Ferrari qui dispiega tutta la sua forza, impegnato anche in quell’ indagine di ricerca e di espressione dei sentimenti riconosciuta tra le maggiori caratteristiche della sua creatività.