"Carlo Carrà 1881 - 1966". Mostra antologica a cura di Maria Cristina Bandera.
Fondazione Ferrero. Alba (CN). 27 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013.
Catalogo edito da 24ORE Cultura.
Orari: da martedì a venerdì 15 -19. Sabato, domenica e festivi 10 -19. Chiuso il lunedì. Ingresso gratuito.

tkimg46ada88c03bca_400"Mai come in questo soggiorno del Biellese avevo goduto nella quiete campestre l'intima gioia del dipingere. Per quei sentieri sassosi mi arrampicavo sui pendii che dominano la vallata e dipingevo per ore ed ore ..."
Così scrive Carlo Carrà, uno dei grandi pittori del Novecento, commentando un suo celebre dipinto del periodo giovanile: "Meriggio a Sagliano Micca", presentato all'inizio della nuova grande e bella mostra "Carrà. 1881 - 1966", allestita alla Fondazione Ferrero di Alba.
Il dipinto, di piccole dimensioni, ma caratterizzato da una gioiosa impostazione e colori brillanti, realizzato con la tecnica del divisionismo maturo, proviene dalla Pinacoteca del Museo del Territorio di Biella a cui appartiene.
E testimonia, con altri dipinti di epoca successiva dedicati a luoghi della Valsesia, come "San Giacomo di Varallo", "San Gaudenzio di Varallo", "Il Sesia" e altri, la sua predilezione per le nostre zone piemontesi.
Curata da Maria Cristina Bandera, che è anche autrice dell'importante catalogo edito da 24 ORE Cultura, la mostra è il nuovo appuntamento con la grande arte che la Fondazione Ferrero offre al pubblico.
Un incontro ad alto livello che ripete i canoni ormai consueti per la Fondazione. Ferrero: bellezza, eleganza, armoniosa collocazione delle opere, illuminazione perfetta e soprattutto grande qualità. vele_nel_portoa
Carlo Carrà (Quargneto, Alessandria, 1881 - Milano, 1966) è stato uno tra i pittori più noti del Novecento, il secolo di cui ha attraversato i vari movimenti innovativi, sperimentando di volta in volta le diverse tecniche pittoriche.
Puntualmente il percorso della mostra propone opere che attestano il suo interesse per le novità, anche se, come viene sottolineato dalla curatrice, Carrà, impostata la propria cifra espressiva, rimarrà fondamentalmente se stesso.
Una raffigurazione nitida, precisa, quasi icastica e solenne anche nelle composizioni apparentemente dedicate a temi più semplici, come i paesaggi e le nature morte, soprattutto le celebri "marine" , diventate quasi un motivo caratteristico della sua produzione, dove pochi elementi compongono un autentico poema.
donna_sulla_spiaggiaaSi potrebbero definire sublimi certi suoi famosi dipinti, come "Le figlie di Loth", o "L'attesa", e anche "Contadini della Versilia", in cui traspare il suo interesse per Giotto e la grande pittura italiana del Trecento.
Una pittura accuratamente filtrata nel corso degli anni e degli studi ai quali il maestro si dedicava con continuità, completandoli con soggiorni nelle diverse località in cui si trovano i capolavori dei grandi del passato.
La mostra ripercorre, con una felice scelta di opere provenienti dai maggiori Musei e Gallerie, l'itinerario creativo di Carrà: dai lavori giovanili ancora impostati al divisionismo, ai capolavori del Futurismo, alla parentesi dell' "Antigrazioso". E quindi la ricca stagione della Metafisica. Poi il "Realismo mitico", il periodo dei paesaggi e quello delle grandi figure, cui viene aggiunto uno spazio apposito per le "nature morte", fino alle opere degli ultimi anni di attività.carlocarrattesa1923_400
Interessante il periodo delle grandi figure in cui Carrà scopre e ripropone il fascino delle attività sportive offrendo composizioni legate a diversi sport, come il calcio, il nuoto, il pugilato.
La mostra è corredata da grandi fotografie che ritraggono l'artista con alcuni dei suoi più famosi amici ed è accompagnata da un interessante film documentario in cui è Carrà a raccontare se stesso e la propria filosofia operativa.

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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