"Pretres, éveques, abbés".
"Sacerdoti, vescovi, abati . Santi protettori delle valli alpine tra arte e devozione. Sculture e oreficerie dal XII al XVI secolo".
A cura di Roberta Bordon, Alessandra Vallet, Viviana Maria Vallet.
Aosta. Museo del Tesoro della Cattedrale.
29 giugno- 22 settembre 2013. Catalogo Tipografia Valdostana.

cassasangrato_400Una vera sorpresa per il visitatore che , nella Cattedrale di Aosta, negli spazi che circondano esternamente l'altare maggiore, davanti al quale si stendono i grandi mosaici pavimentali del medioevo, in cui è raffigurato straordinariamente anche un elefante, trova allestita una splendida mostra di oggetti sacri risalenti ai secoli che precedono il Medioevo e al Medioevo stesso. Tesori d'arte, come, ad esempio le molte statue lignee, i reliquiari, e le cassette contenenti le reliquie dei Santi maggiori venerati nelle zone alpine: da Annecy, a Sion, Aosta, Chambéry, Genéve e Susa.
E' il nostro Piemonte, considerato più estesamente nella terra che fu un tempo sotto il dominio dei Savoia. I Santi venerati sono i Vescovi che conosciamo anche nel nostro territorio, primo fra tutti, San Grato, il Santo venerato con l'edificazione di chiese e cappelle proprio in terra biellese.
La più famosa,oltre quella che sorge a Montesinaro, in Valle Cervo, a cui è dedicata un'importante festa annuale, è la cappella che sorge sul colle che sovrasta Sordevolo, nel cui edificio di foresteria vennero ospitati addirittura due celebri scrittori italiani: il poeta Giosuè Carducci e Giuseppe Giacosa.
Sono stati convogliati ad Aosta reliquiari in argento, statue lignee di eccezionale dolcezza e potenza espressiva, statue d'argento di straordinaria bellezza, come quella di Sant'Orso, ritratto nella tipica veste iconografica che lo contraddistingue, con in mano il pastorale, il libro e sulla spalla un uccellino.
San Grato, invocato in quasi tutte le valli alpine,è raffigurato invece con in mano la testa del Battista, una reliquia che, secondo la leggenda, gli venne donata in Palestina e che egli portò in Italia donandone parte all'Abbazia di Novalesa.
Da Novalesa provengono inoltre alcuni reliquiari in argento, uno dei quali di fattura tedesca, ripetuto poi in versione italiana.
Tra le opere di maggiore importanza e bellezza figura la "cassetta reliquiario" di San Grato, realizzata in argento, e ornata di bellissime statue di Santi. Accanto alla statua della Vergine Maria con in braccio il Bambino, c‘è quella di San Grato, di San Giovanni, di San Giacomo, e perfino di Sant'Antonio con ai piedi il fuoco.

aosta_1Un sorprendente, singolarissimo ritratto è poi quello del vescovo San Grato, in argento sbalzato, cesellato e inciso, in parte dorato, con perle e cristalli di rocca proveniente da Ginevra, di uno straordinario realismo, scelto come logo della mostra.
La mostra si inserisce in un più vasto programma espositivo dal titolo : "Santi e uomini. L 'immagine dei Santi nelle Alpi Occidentali alla fine del Medioevo". Una serie di mostre sul tema che tocca le città in precedenza nominate: Annecy, dove è allestita la mostra "Fuochi sacri". Sion, dove le sculture illustrano "Santi e politica". Aosta, con "Santi protettori delle valli alpine tra arte e devozione". Chambéry, con "Sculture medioevali in Savoia". Genève, con "Fervori medioevali". E infine Susa, con la mostra " Santi e viaggiatori".
Un interessantissimo percorso, riassunto in un bel catalogo curato da Simone Baiocco e Marie Claude Morand ( Edizioni Officina Libraria, Milano), che mette in contatto con opere di grande fascino e bellezza, testimoniando, ad alto livello, le credenze religiose in uso presso le antiche popolazioni, e gli aspetti più considerevoli delle capacità umane di esprimere fede, realtà e pensiero attraverso il linguaggio dell'arte.
E dove non arriva la perfezione dell'immagine nella più elevata accezione classica, affascina e addirittura intenerisce l'ingenuità. l'immediatezza e la spontaneità della realizzazione artigianale.

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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