Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Per chi ama la "bella" pittura, nell'accezione tradizionale del termine, un'interessantissima occasione è offerta dalla mostra "Da Poussin agli Impressionisti. Tre secoli di pittura francese dall'Ermitage" allestita fino al 4 luglio 2016, nelle storiche sale di Palazzo Madama, a Torino.
Per gli studiosi di Estetica, il Settecento francese è stata la stagione d'oro che ha visto, esaltati fra i maggiori artisti, citati addirittura come "maestri" d'arte nei testi filosofici, Nicolas Poussin e Claude Lorrain.
Si apre con le opere di questi due pittori la rassegna che poi si dilata attraverso bellissime opere fino agli splendori di Jean- Marc Nattier, di Van Loo, di Mosnier,alle dolcezze di Fragonard , agli incantevoli ritratti di Voille, e Vigée-Lebrun, per approdare alle nuove,magiche intuizioni degli Impressionisti: Renoir, Sisley, Claude Monet, Pissarro, Corot, Matisse, per finire con una grandiosa "natura morta" di Cézanne.
Soggetti tratti dalla Storia Sacra, dal mito, paesaggi e scene di genere con gioiosi intrattenimenti di giovani nei grandi parchi delle regge, amorini e putti giocosi, splendidi ritratti e nature morte narrano la storia dell'arte attraverso il gusto dei committenti e degli acquirenti dei diversi capolavori esposti.
"Un itinerario che va dai fasti della Corte di Luigi XIV e di Madame de Pompadour fino alla vigilia dell' Avanguardia in cui i grandi temi dell'arte moderna si intrecciano con la fortuna della cultura figurativa francese in Russia" . Così nella presentazione.
Per il visitatore una sequenza di emozioni , soprattutto di fronte a certi capolavori assoluti, come ad esempio splendidi ritratti: quello di "Luigi XV" di Jean Marc Nattier, o del "Delfino di Francia" di Louis Tocquè, della "Duchessa Pavlovna bambina" di Voille, e del magnifico ritratto della "Granduchessa Alekseevna" di Vigée-Lebrun.
Straordinario, poi, per l' ineccepibile esecuzione tecnica , il grande "Autoritratto di Mosnier con le figlie".