"DA POUSSIN AGLI IMPRESSIONISTI". 
TRE SECOLI DI PITTURA FRANCESE DALL' ERMITAGE. 
 TORINO, PALAZZO MADAMA. 
11 marzo - 4 luglio 2016. 
A cura di Clelia Arnaldi di Balme, Enrica Pagella, Natalia Demina.
Catalogo Skira. Orari: tutti i giorni 11- 19. Chiuso il martedì.

images_1_01Per chi ama la "bella" pittura, nell'accezione tradizionale del termine, un'interessantissima occasione è offerta dalla mostra "Da Poussin agli Impressionisti. Tre secoli di pittura francese dall'Ermitage" allestita fino al 4 luglio 2016, nelle storiche sale di Palazzo Madama, a Torino.
Per gli studiosi di Estetica, il Settecento francese è stata la stagione d'oro che ha visto, esaltati fra i maggiori artisti, citati addirittura come "maestri" d'arte nei testi filosofici, Nicolas Poussin e Claude Lorrain.

images_06Si apre con le opere di questi due pittori la rassegna che poi si dilata attraverso bellissime opere fino agli splendori di Jean- Marc Nattier, di Van Loo, di Mosnier,alle dolcezze di Fragonard , agli incantevoli ritratti di Voille, e Vigée-Lebrun, per approdare alle nuove,magiche intuizioni degli Impressionisti: Renoir, Sisley, Claude Monet, Pissarro, Corot, Matisse, per finire con una grandiosa "natura morta" di Cézanne.
Soggetti tratti dalla Storia Sacra, dal mito, paesaggi e scene di genere con gioiosi intrattenimenti di giovani nei grandi parchi delle regge, amorini e putti giocosi, splendidi ritratti e nature morte narrano la storia dell'arte attraverso il gusto dei committenti e degli acquirenti dei diversi capolavori esposti.
szheip82"Un itinerario che va dai fasti della Corte di Luigi XIV e di Madame de Pompadour fino alla vigilia dell' Avanguardia in cui i grandi temi dell'arte moderna si intrecciano con la fortuna della cultura figurativa francese in Russia" . Così nella presentazione.
Per il visitatore una sequenza di emozioni , soprattutto di fronte a certi capolavori assoluti, come ad esempio splendidi ritratti: quello di "Luigi XV" di Jean Marc Nattier, o del "Delfino di Francia" di Louis Tocquè, della "Duchessa Pavlovna bambina" di Voille, e del magnifico ritratto della "Granduchessa Alekseevna" di Vigée-Lebrun.
Straordinario, poi, per l' ineccepibile esecuzione tecnica , il grande "Autoritratto di Mosnier con le figlie".

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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