"RAFFAELLO A MILANO: La Madonna di Foligno".
Esposizione straordinaria dai Musei Vaticani a Palazzo Marino".
Milano, Palazzo Marino: Sala Alessi.28 novembre 2013 - 12 gennaio 2014.
A cura di Valeria Merlini e Daniela Storti. Catalogo 24ORECultura.
Orari: tutti i giorni 9,30-20. Giovedì ore 9,30 -22,30. Il 7 dicembre chiusura ore 12. Nei giorni 24 e 31 dicembre chiusura ore 18. Ingresso libero.

raf_mi2_400In un crescendo di opere di strepitosa bellezza, anche quest'anno il Comune di Milano, offre ai cittadini e a tutti coloro che amano l'arte un meraviglioso regalo per le Festività Natalizie.
E' la "Madonna di Foligno", uno dei tre grandi dipinti di Raffaello che nella Pinacoteca Vaticana si trovano nel salone che ospita le opere del grande pittore di Urbino.
Sia il Sindaco di Milano, Pisapia che l'Assessore alla Cultura, nel corso della presentazione dell'evento hanno sottolineato con entusiasmo la nuova collaborazione del Comune di Milano con i Musei Vaticani, resa possibile soprattutto dall'illuminata direzione di un grandissimo appassionato e conoscitore d'arte: Antonio Paolucci
Si deve appunto alla sensibilità, al senso umano, alla dinamica visione della gestione del patrimonio artistico di Paolucci che dei Musei Vaticani è direttore, la possibilità di trasferire un'opera come questa, riconoscendo a Milano non soltanto una dimensione europea, ma un forte spirito universalistico.,
La "Madonna di Foligno" è, nella dolcezza infinita che caratterizza tutti i capolavori di Raffaello, un'opera d'arte che lascia senza parole. Incanta per la sua perfezione e la bellezza che lascia intuire, nell'assoluto equilibrio del dipinto, la forza del genio e l'infinita grazia del Maestro.
Seduta come in trono sulle nuvole, la Madonna è vestita con un abito rosso, avvolta in un manto azzurro che soffusamente, nel colore, si collega al cielo che, oltre lo sfondo di luce d'oro che circondala Vergine, si trasforma via via in un soave intreccio di angeli e cherubini. raf_mi3_400
La Madonna ha in braccio un magnifico Bambino che appoggia il capo sul suo petto con estrema grazia e delicatezza. Poggia un piede su una nuvola chiara che è sfiorata appena da un gentile arcobaleno che dal paesaggio terrestre dello sfondo, la tocca sfumando in cielo.
E' il collegamento con la terra, reso sublime da Raffaello, che rafforza lo spirito simbolico del disegno, facendo alzare fino a quell'altezza il braccio del bellissimo San Giovanni, uno dei quattro personaggi (con San Francesco,San Gerolamo e il committente) che da terra, in un primo piano di grande forza ed effetto, si rivolgono alla Vergine in gesto di supplica, venerazione e preghiera.
Tra questi un delizioso angioletto, che nel volto e nelle brevi ali sulle spalle sembra anticipare i cherubini della Madonna di Dresda, regge uno scritto.
raf_mi4_400Se, come ha sottolineato Paolucci, le nuvole sembrano essere sempre presenti nei quadri di Raffaello, la lievità e la bellezza di leggere nuvole bianche sul fondo azzurro del cielo fa da motivo conduttore alla mostra milanese. Le nuvole chiare, da un pannello collocato all'inizio della mostra, introducono alla visione del capolavoro, Poi, in un ampio cielo ricreato nello spazio ottenuto dietro il dipinto, un nuovissimo sistema elettronico consente al visitatore di scegliere e vedere ingranditi in modo perfetto i particolari del dipinto stesso, ma anche le immagini di altri famosissimi capolavori di Raffaello, tra i quali i grandiosi affreschi che ornano le Stanze che portano il suo nome nei Palazzi Vaticani.
In un allestimento di grande respiro e di intelligente ideazione, risulta perfetta anche l'illuminazione dovuta a ENI Cultura.
Il catalogo, ricco di bellissime immagini, studi specifici sul capolavoro esposto e importanti saggi di diversi autori, è dovuto a Valeria Merlini e Daniela Storti, le curatrici della mostra, ed è pubblicato da 24ORE Cultura.

 

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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