FRIDA KAHLO E DIEGO RIVERA.
20 settembre 2014 - 8 febbraio 2015. GENOVA. PALAZZO DUCALE.
A cura di Helga Prignitz-Poda con Cristina Kahlo e Juan Coronel Rivera.
Catalogo Skira. Orari: lunedì 14-19. Da martedì a domenica 9-19.
 
01___frida_kahlo__autoritratto_come_tehuana__o_diego_nei_miei_pensieri_400"Che cosa farei io senza l'assurdo?" scrive Frida Kahlo. Un'affermazione che si legge all'inizio della grande mostra "Frida Kalho e Diego Rivera" allestita negli spazi espositivi di Palazzo Ducale, a Genova.
Una mostra ricca, gradevole, anche un po' inquietante,tuttavia, per la struggente, complessa storia d'amore e di vita che ha unito , pur con alterne vicende, due grandi artisti del Messico: Frida Kahlo e Diego Rivera.
Ideata da MondoMostre Skira e realizzata da Palazzo Ducale in collaborazione con diversi Enti, la mostra propone un percorso espositivo molto interessante.
Sarebbe più appropriato dire "Diego Rivera e Frida Kalho", dal momento che le prime stanze sono interamente dedicate alle opere di Diego, un tempo molto più famoso di Frida. Oggi però il ruolo di richiamo spetta a lei: travolgente, fantasiosa, tormentata, felice e infelice donna che ha raccontato nei suoi dipinti il suo dramma umano, legato all'incidente che le condizionò la vita, e successivamente alla sua passione per Diego, l'essere più importante della sua vita, che volle raffigurare addirittura sulla propria fronte in alcuni dipinti, e che amò, si potrebbe dire, fino a distruggersi, negli ultimi anni della propria esistenza.
Diego Rivera,era un artista già affermato e celebre , quando Frida Kahlo , di vent'anni più giovane, lo conobbe e lo sposò. Autodidatta lei, pittore con una lunga formazione accademica alle spalle e 14 anni di perfezionamento in Europa, lui.

06__diego_rivera__ritratto_di_ruth_400"I murales di Diego sugli edifici pubblici del Messico narrano la storia del suo Paese e di un popolo che lotta per un futuro comune" si legge nella presentazione della mostra. E quindi: "I dipinti di Frida rappresentano per lo più la sua battaglia personale contro la malattia e il suo senso di solitudine"-
E' la sintesi che sorregge l'intero percorso dell'esposizione. Due mondi, due modi diversi di interpretare l'arte. Un unico groviglio di forti passioni umane e artistiche.
Ecco perché, il nome di Frida esercita sempre un grande richiamo, e la sua arte, sempre più elaborata e incisiva nei quadri che si susseguono nello scorrere della sua vita, offrono tutto sommato il ritratto di una personalità estrosa, prepotente , vibrante di dolente umanità.
images_02Molti in mostra i ritratti che Frida faceva a se stessa: compatti, seri, racchiusi in enigmatici silenzi. Sfrontatamente fantasiosi quando si cimentava con i costumi antichi della sua gente, unendo spesso anche figure di animali.
Diego Rivera, come si è detto, è il cantore del suo popolo. Pastose e intense immagini riferiscono il mondo del lavoro e aspetti delle tradizioni e della vita sociale del Messico.
Anche di Diego sono molti i ritratti in mostra: personaggi del suo tempo, ritratti immediatezza, gonfi, pastosi. Immagini che riflettono un carattere vigoroso e una visione, anche in questo caso forte, della realtà. Alcuni sono particolarmente belli ed eleganti, come, ad esempio il "Ritratto di Natasha Gelman", quello di "Ruth", quello della "Famiglia Santacruz".

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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