Il "RINASCIMENTO DI GAUDENZIO FERRARI. VARALLO- VERCELLI- NOVARA"
24 marzo- 1 luglio 2018.A CURA DI GIOVANNI AGOSTI E JACOPO STOPPA.
NOVARA. COMPLESSO MONUMENTALE DEL BROLETTO, SALA DELL'ARENGO.
Orari: da martedì a domenica 10-18.

Una grandiosa mostra con tre sedi espositive: Varallo, Vercelli e Novara per celebrare un grande artista del Rinascimento : Gaudenzio Ferrari ( Valduggia 1480- Milano 1546) la cui presenza, in queste località è segnata da molte importanti opere.
Il percorso tra le varie sedi espositive propone all'attenzione del pubblico, sotto diverse sfaccettature, corrispondenti ai diversi momenti del percorso creativo, la figura e l'opera dell'artista.
A Varallo la sezione si intitola: " La meglio gioventù". A Vercelli. "Quella che chiamano la maturità". A Novara infine "Rimettersi in gioco". Sono le suddivisioni espositive che, oltre alle grandi opere situate in particolari edifici, come famose chiese e monasteri, si avvalgono anche dell'apporto di opere provenienti da diverse nazioni.
A Novara,(settore di cui qui ci si occupa), nella storica sede dell'antico Broletto, dove è allestita la parte della mostra riferita alle opere della maturità di Gaudenzio Ferrari, collegata con lo splendido polittico che occupa per intero la Cappella della Natività nella Basilica di San Gaudenzio, si trovano accostate nella medesima sala, con una celebre "Ultima Cena" di Gaudenzio Ferrari, proveniente dalla Chiesa di San Nazaro in Milano,alcune opere che riproducono la medesima ideazione pittorica, fra le quali anche quella proveniente da una chiesa biellese: la chiesa parrocchiale di Andorno, opera attribuita a Gaudenzio Ferrari, ma indicata dai curatori della mostra come opera di Valerio Profondavalle.
Innegabile, quindi, fin nel territorio biellese, l'influsso di quel "Rinascimento di Gaudenzio Ferrari" che la grande Mostra vuole celebrare, e che gli studiosi si sono adoperati animatamente a ricostruire.
Le versioni dell'"Ultima Cena" esposte, alle quali si aggiunge quella della di Raffaele Crespi proveniente dalla Chiesa della Natività della Vergine, di Cerano , offrono una suggestiva visione d'insieme che consente un approccio diretto alle opere, con la possibilità di osservare da vicino i più eleganti esiti di una felice tecnica espressiva e di una sempre più raffinata impostazione coloristica che certamente aveva determinato una nuova via di ispirazione e creazione per gli artisti.
Altri dipinti, sempre di grandi dimensioni, completano l'esposizione di Novara nelle sale del Broletto: un' incantevole pala d'altare: lo"Sposalizio mistico di Santa Caterina" del Duomo di Novara, dove è raffigurata anche una suggestiva "Pietà"(proveniente dalla National Gallery di Londra), in cui Cristo è sorretto da San Giovanni e dalla Madre, che offre citazioni di tendenza belliniana. Allineata su una parete si può ammirare anche una gioiosa sequenza di "Angioletti danzanti" proveniente dall'Accademia Carrara di Bergamo.
E sono presenti, con un delicatissimo "Battesimo di Cristo", anche dipinti di Santi, come San Paolo, Sant'Andrea ,San Gerolamo, San Giovanni Battista, nei cui volti in particolar modo si può individuare la soavità e la grazia che caratterizzano i ritratti di Gaudenzio Ferrari e che soprattutto, nei dipinti dedicati alla Vergine Maria e al Bambino, sanno creare un' elevatissima aura di dolcezza e di spiritualità.
Di grande suggestione è quindi la visita alla Basilica di San Gaudenzio che conclude il settore espositivo di Novara. Qui, nella superba costruzione dell'Antonelli, si può ammirare nella sua normale collocazione, la grandiosa e complessa pala d'altare della "Natività di Gesù", in cui Gaudenzio Ferrari cerca di raggiungere una solennità maggiore senza rinunciare alla straordinaria dolcezza che caratterizza i volti dei suoi personaggi.
La mostra "Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari" è accompagnata da un monumentale catalogo pubblicato da Officina Libraria, che raccoglie, per le tre sedi espositive, una grande quantità di immagini e studi che confermano l'alta qualità di questo straordinario Maestro.

 


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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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