Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
“SIRONI. GLI ANNI ’40 E ’50. Dal crollo dell’ideologia agli anni dell’Apocalisse”.
29 febbraio - 22 giugno 2008. Milano, Fondazione Stelline, Corso Magenta 61.
Catalogo Electa. Orari: da martedì a domenica 10- 20. Chiuso il lunedì.
Sironi: tra Biella e Milano. E' stata inaugurata in questi giorni a Milano negli spazi espositivi delle "Stelline" di via Magenta, un' importante e bella mostra dedicata ai dipinti di uno dei più noti e celebri artisti del Novecento: Mario Sironi.
La mostra " Sironi. Gli anni '40 e '50. Dal crollo dell' ideologia agli anni dell'Apocalisse", curata da Claudia Gian Ferrari, una delle massime esperte dell'arte di Sironi e da Elena Pontiggia, alle quali si deve anche il consistente catalogo edito da Electa, è stata presentata da Camillo Fornasieri, presidente della Fondazione Stelline, con l'assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi. Presenti anche Jean Clair, direttore del comitato scientifico e il nipote dell'artista, Andrea Sironi.
La mostra propone grandi e importanti opere relative all'ultima stagione creativa del maestro, coincidente con il crollo del sistema politico, di cui egli era stato nobile e indiscusso cantore, e le terribili vicende del secondo conflitto mondiale. Sironi, nato a Sassari nel 1885, si spense a Milano nel 1961.
La sua ricerca artistica conobbe, nel periodo presentato dalla mostra, una creatività nuova, più legata alle vicende dolorose e ai drammi dell'esistenza, evidente sia nelle scelte compositive sia nelle dimensioni cromatiche, in un rinnovato slancio artistico che non ha mai abbandonato la forza espressiva e il vigore che caratterizzavano le grandi, splendide opere celebrative del periodo precedente. E per Sironi non si può parlare di periodi migliori perché la sua arte è stata un continuo procedere, un rinnovarsi senza rimpianti ripetitivi.
E' in questo periodo, anni '40 e '50, che la vita di Sironi si intreccia con la storia artistica di Biella. La mostra riserva a questo fatto un particolare studio di Lorella Giudici, riportato nel catalogo. Sironi venne contattato dalle autorità civili ed ecclesiastiche di Biella per la realizzazione di importanti opere da collocare nella Basilica vecchia e nella grande basilica nuova di Oropa. Venne dunque di persona a Biella , salì al Santuario di Oropa per prendere visione del siti in cui avrebbero dovuto essere collocate le opere: i due altari laterali della Basilica antica, e la zona in cui fu poi collocato l'altare del Santissimo Sacramento. Erano i tempi del canonico Blotto, e di Aldo Blotto Baldo, industriale tessile e grande collezionista d'arte. La cronaca riporta la storia di contatti avvenuti fra gli amministratori del Santuario, Blotto Baldo e l'artista, e parla di bozzetti realizzati e andati perduti. Non rivela però altri particolari e conclude dicendo che le due pale d'altare che attualmente fiancheggiano il sacello furono successivamente eseguite dalla pittrice e scenografa milanese Giovanna Brovetto. Nell'altare del Santissimo vennero invece collocati gli affreschi staccati dai muri delle chiese di San Bartolomeo e di San Paolo della Burcina.
Ma Sironi venne contattato, sempre fin che durò il sostegno di Blotto Baldo in seno all'Amministrazione del Santuario, anche per i grandi altari della basilica nuova. Il concorso per il sesto altare, dedicato all'Assunta, fu vinto da Silvio Consadori. Per gli altri vennero fatti bozzetti da Sironi, ricevuti, come conferma lo stesso Blotto Baldo, il 16 giugno 1950. Con Mario Sironi erano stati invitati a presentare bozzetti anche altri famosi artisti dell'epoca: Consadori, Funi, Vellani Marchi, Saetti. Ma, conclude la Giudici, negli archivi di Oropa, dei bozzetti di Sironi non c'è traccia.