Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Magnifica per qualità e quantità delle opere esposte, la mostra "La bella Italia" allestita nelle grandiose Scuderie Juvarriane e nelle Citroniere della Reggia di Venaria Reale (Torino) rimarrà sicuramente tra gli eventi culturali di maggiore importanza di quest'ultima stagione.
Curata da uno studioso e critico d'arte di grande levatura, oggi direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, con l'allestimento di Luca Ronconi, la mostra si colloca come evento d'arte nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
E' una rassegna di oltre 360 opere d'arte, tutte di altissimo livello, attraverso le quali si è voluto ricostruire lo spessore culturale delle diverse regioni italiane e delle grandi città che insieme, 150 fa, hanno dato vita allo Stato italiano, il Regno d'Italia.
Torino, Firenze, Roma, con Milano, Venezia, Genova, Bologna, Parma, Modena, Napoli e Palermo: sono le principali "capitali culturali" che nelle loro diverse forme di ricchezza culturale, artistica, storica e umana, furono protagoniste sul suolo italiano del formarsi della meravigliosa struttura vitale che è diventata "Italia".
Il linguaggio dell'arte ne illustra, nella mostra di Venaria Reale, i peculiari aspetti, intrecciati appunto in quel meraviglioso "unicum" che è l'Italia unita.
Oltre 360 capolavori: opere di pittura, scultura, oreficeria, con codici miniati e preziosi documenti , provenienti da musei d'Italia e del mondo, ricostruiscono, in modo addirittura impensabile, lo spessore artistico- culturale del nostro Paese.
"L'arte italiana come non è stata mai vista" si legge nella presentazione che elenca i nomi dei grandi artisti le cui opere sono in mostra: Giotto, Beato Angelico, Donatello, Botticelli, Leonardo, Michelangelo, Benvenuto Cellini, Gentileschi, Correggio, Bronzino, Tiziano, Van Dyck, Veronese, Rubens, Tiepolo, Canova, Hayez, Parmigianino, Velasquez. Bernini e tanti altri.
C'è, tra i tanti, e può essere una piccola curiosità, anche un grande dipinto del pittore piemontese Antonio Molineri, presenza piuttosto insolita nelle rassegne.
Impossibile, in ogni caso, indicare le preziosità e le priorità delle singole opere: una Madonna di Giotto, il San Giovanni di Donatello, "La calunnia" di Sandro Botticelli, il "Bruto" di Michelangelo, l'"Annunciazione" di Gentileschi, i dipinti di Rubens e Van Dyck, gli Angeli della scuola napoletana, ,la "Venezia" del Tiepolo, sono soltanto alcune della più immediate indicazioni.
La mostra è veramente una superba lezione sulla civiltà storico-artistica-culturale dell'Italia.
Notevoli anche le molte opere legate più strettamente al Risorgimento, tra le quali particolarmente indicativa è una fanciulla intenta a cucire la bandiera tricolore (Odoardo Borrani)che poi sarebbe stata sventolata a Firenze il 27 aprile 1859( Enrico Fanfani).
La mostra, come mi faceva notare un architetto critico d'arte, inizia con l'immagine di due bambini, celebri protagonisti della storia di Roma: i gemelli Romolo e Remo allattati dalla lupa (Rubens), e termina con un grandioso dipinto di Napoleone Nani "Daniele Manin e Nicolò Tommaseo liberati dal carcere e portati in trionfo in Piazza San Marco " in cui sono ancora due bambini, ben più grandi a cantare di gioia per il trionfo, segno beneaugurante al nuovo cammino della storia iniziato proprio con l'Unità d'Italia.