Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Raccontare. Era il compito affidato agli artisti dai grandi committenti: pontefici, signori, nobili, monasteri e confraternite : illustrare, narrare episodi , soprattutto di carattere religioso, perché rimanesse vivo l'insegnamento e si rinnovasse in modo perenne il ricordo.
E' allestita a Cremona, nel monumentale Palazzo del Museo Civico "Ala Ponzone" , una grande mostra dedicata ad un interessante pittore del Seicento, Luigi Miradori, detto il Genovesino.
Nelle vaste sale espositive , già ricche di tesori d'arte, si allineano , scelte con maestria dai curatori della Mostra: Francesco Frangi, Valerio Guazzoni, Marco Tanzi, una cinquantina di grandi opere che ripropongono, sotto diverse sfaccettature, la personalità e l'opera di questo arista.
Tra bellissime immagini della Madonna e di Santi, sempre accompagnate da vertiginosi voli di dolcissimi angioletti, tra putti sorridenti appoggiati in crudeli "vanitas", e grandi ritratti di principi e nobildonne, si possono ritrovare , narrate anche con dovizia di particolari, storie di Sante, come Sant'Orsola, ad esempio, o Santi come gli evangelisti, Santi in estasi e in preghiera, o mentre compiono miracoli come Bernardo Tolomei.
Tra le tante, un'immagine sembra incuriosire: "Il miracolo dell'ostia", dipinto proveniente da Soresina. La scena raffigurata richiama immediatamente quella più nota del "Miracolo del Corpus Domini " avvenuto a Torino nel 1453.. Gli stessi elementi: una piazza con molta gente, una mula "inginocchiata" con il muso verso terra davanti a un sacerdote vestito con paramenti religiosi, che regge un ostensorio con l'Ostia Consacrata.
Accanto alla mula e al suo proprietario (lo sfidante), si nota un grosso sacco, che in questo caso, non è pieno di vasi sacri e calici come nel dipinto di Torino, ma è pieno di biada.
L'impostazione della scena è molto simile, ma diverso è il miracolo narrato. Una necessaria ricerca porta l'attenzione al grande mistero dell'Eucarestia, sul quale si incentra la vita della Chiesa e della fede Cristiana: la reale presenza di Gesù nell'Ostia Consacrata.
Si scopre allora che non due, ma molti sono i miracoli che sostengono la certezza di questa Presenza.
Il miracolo di Torino, narrato da altri artisti riguarda l'episodio che ancora oggi si ricorda nella chiesa del Corpus Domini, all'interno della quale, una piccola ringhiera metallica indica il luogo esatto in cui si è verificato l'evento, dove cioè la mula legata al carro su cui era stata ammassata la refurtiva rubata nella chiesa di Exilles con l'ostensorio contenente l'Ostia consacrata, si era fermata a terra senza voler più riprendere il cammino, mentre l'Ostia rubata usciva dal sacco e lentamente si levava verso il cielo.
Solo con l'accorrere del Vescovo di Torino e della gente in preghiera, l'Ostia era ridiscesa posandosi sul calice che il Vescovo reggeva.
Il miracolo narrato nel dipinto del Genovesino in mostra a Cremona narra invece un episodio avvenuto a Rimini nel 1223 che ha avuto come protagonista Sant'Antonio da Padova in una sfida rivoltagli da un non credente. A una mula, portata sulla piazza dopo essere stata lasciata senza cibo per qualche tempo era stato offerto un sacco di biada. Sant'Antonio uscito dalla chiesa reggendo l'ostensorio con l'Ostia Consacrata, aveva chiesto all'animale di rendere omaggio all'Ostia, e la mula, lasciato immediatamente il cibo, si era inchinata gettandosi con il muso a terra davanti all'ostensorio.
Il Genovesino ha reso con immediata e fine teatralità, come si usava nel Seicento, la narrazione dell'episodio.
Altri sono, ovviamente , e di alto livello i dipinti esposti, tra i quali grandi ritratti, a testimonianza della creatività e della "bravura compositiva e cromatica" del Genovesino, come ha sottolineato il curatore della mostra Tanzi, ricordando , con una sfumatura di tenerezza, anche le nuvolette rosa che, con i molti deliziosi putti volteggianti nei vari cieli raffigurati a completare le scene rappresentate, caratterizzano i grandi dipinti dell'autore.
La mostra di Cremona è accompagnata da un consistente catalogo edito da Skira in cui sono raccolti studi e immagini dei capolavori esposti. E' stata prorogata fino al 4 febbraio 2018.