Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
A cinquecento anni dalla morte di Donato Bramante (Fermignano1444- Roma 1514), la Pinacoteca di Brera celebra questo grande artista dalla personalità poliedrica: straordinario architetto, ma anche , come viene ricordato, "cosmografo, poeta et pittore valente et gran prospettivo", ricostruendone, attraverso le opere, il suo lungo soggiorno in Lombardia e l'influsso che egli ebbe sugli artisti lombardi.
Formatosi alla Corte del Montefeltro a Urbino, Bramante ebbe sicuramente contatti con gli artisti del duca Federico, in particolar modo con Piero della Francesca, la cui impostazione artistica gli suggerì , come viene ricordato, un profondo rinnovamento del linguaggio architettonico.
Delle sue opere si sottolinea la "straordinaria forza inventiva" che gli consente di riproporre le regole e gli ordini dell'architettura classica in un linguaggio nuovo e rigoroso.
Il rinnovamento di Bramante tocca in territorio lombardo anche l'insieme delle arti figurative: Foppa, Bergognone, Bartolomeo Suardi, Bernardo Zenale, sono i grandi nomi della pittura rinascimentale in Lombardia che vengono accostati al suo insegnamento.
La mostra di Milano, che è curata da Sandrina Bandera, soprintendente e direttore della Pinacoteca di Brera, con un nutrito gruppo di studiosi, ai quali si deve anche lo svelto catalogo edito da Skira, propone , attraverso una serie di importanti opere, i diversi momenti della formazione di Donato Bramante, evidenziando in questo caso soprattutto gli aspetti della sua attività pittorica.
Dalle opere degli esordi: Urbino e Milano, alle maestose Figure di uomini d'arme e figure all'antica, al celebre "Cristo alla Colonna", proprietà dell'Accademia di Brera, alle opere che testimoniano la vicinanza degli artisti milanesi suoi contemporanei alle innovazioni del suo linguaggio.
Sono quindi presenti, in un particolare allestimento che inserisce , quasi con naturalezza, le opere di Bramante con quelle presenti nella struttura di base della Pinacoteca,alcune delle celebri figure che stigmatizzano la concezione estetica e l'abilità esecutiva del maestro, come , ad esempio i due personaggi: "L'uomo con la mazza" e "L'uomo con lo spadone", ricollocati per l'occasione all'altezza originaria, che spalancano, come imponenti quinte, la visione su una delle più note sculture monumentali di Brera: il magnifico nudo maschile del monumento a "Napoleone" del Canova.
Eccellenti le figure di "Uomini d'arme", tratte da affreschi staccati. Facile il confronto con una delle opere esposte in cui è possibile leggere l'influsso di Bramante: "Il martirio di San Sebastiano" del Foppa. Per giungere al celebre "Cristo alla colonna", olio su tela di proprietà della Pinacoteca. Pare sia addirittura un suo ritratto uno dei personaggi dell'affresco "Eraclito e Democrito".
La mostra offre anche l'occasione per una visita ai grandissimi capolavori di cui è ricca la Pinacoteca. Fra gli autori maggiori, solo alcune citazioni: Piero della Francesca, Raffaello, Caravaggio, Rubens, van Dyck, Guercino.