“CAMILLA E VALERIO ADAMI”.
A cura di Paola Fandella e Michele Tavola.
Promotrice delle Belle Arti. Viale Crivelli 11, Torino.
15 maggio- 30 giugno 2009.
Orari: da martedì a domenica 11-19. Chiuso il lunedì.

Tra le importanti occasioni d’arte che la Città di Torino offre in questo periodo, vi è una mostra molto interessante. Si tratta di “Camilla e Valerio Adami”,  una doppia retrospettiva  dedicata a due artisti che, per la prima volta in Italia propongono una rassegna delle rispettive opere in un itinerario espositivo che ripercorre  quasi 50 anni di vita e di arte.
adami_2_400Insieme nella vita, ma diversi nell’arte, Camilla e Valerio Adami sono due pittori che hanno condotto le loro ricerche artistiche in modo autonomo, creando opere diverse , che tuttavia trovano un punto d’intesa nell’intensità della ricerca espressiva: libera e fluente, addirittura impetuosa in Camilla. Rigorosa, ordinatissima, e volutamente dominata dalla razionalità del segno che traduce l’idea, in Valerio.
Oggi Valerio Adami è un artista pacato, gentile che cela la  grande competenza pittorica e la profonda cultura che stanno alla base di ogni sua ricerca, sotto una garbata veste di saggezza umana.
La sua ricerca interiore, riflessa nell’ideazione  pittorica, ha conosciuto momenti aspri. Il senso della vita, l’amarezza della vita, l’illusione e il disinganno  fino al sarcasmo sono presenti in molti suoi  dipinti che spesso si concludono anche con citazioni beffarde.
“Ho studiato, dice Valerio Adami, da giovane ho studiato a lungo i capolavori dei grandi. Studiavo come assemblavano le linee. Come si incontravano e come si scomponevano le forme. Come si ricomponevano le immagini”.
 E da questo lungo e appassionato studio è nata la sua arte, quella inconfondibile cifra espressiva che, attraverso esattissime linee nere, conquista, racchiude, scompone e ricompone l’immagine sulla scena.
adami_1_400Anche il gioco dei colori ha nelle sue opere un importantissimo ruolo. Colori brillanti:giallo, rosso, oro creano nel dipinto  la musicalità di uno spartito.
Amari certi  suoi dipinti dove  amore e morte spesso si confondono in iperbolici bagliori di luce che vivono per una stagione breve, segnata  da intime disillusioni  che negano un ritorno.
Molti e intensi i ritratti, dedicati agli amici: letterati, musicisti, filosofi.
”Diventare artisti è una condizione d’amore” afferma Adami ,che vede nella parola ARTE, “la parabola  di vita dell’artista” :  Amore, Ragionamento, Tradizione (come fonte di ricchezza) Estasi.
Tumultuosa, incalzante, a volte perfino convulsa, la pittura di Camilla Adami, moglie  di Valerio, rivela un’indole focosa, una capacità indiscussa di cercare e affrontare modi e linguaggi diversi che rispondono ai personali interessi verso la rappresentazione della realtà.
Un disegno fitto di linee per costruire imponenti nudi femminili, la scelta degli animali, realizzati minuziosamente, come termine di un dialogo- confronto; il paesaggio, fatto di colore e di luce, in composizioni quasi materiche che sembrano non volersi arrestare.
Il mondo di Camilla è sempre in crescita, in divenire, è un vivace fluire di immagini  e di sentimenti, aperto alla ricerca di emozioni nuove e  intense che prolungano la vita  nella dinamicità dell’esistere.
“Dall’India a Cuba, da Londra a New York, dal Lago Maggiore a Città del Messico, pronti a partire alla prima occasione, senza pensarci troppo, con l’ansia di scoprire qualcosa di nuovo” così sintetizza l’esistenza dei due artisti , Michele Tavola nel saggio che accompagna un catalogo che è per se stesso opera d’arte e racconto.
La mostra di Torino è organizzata dall’ALPGAMC –Associazione Ligure Piemontese Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, con il contributo della Regione Piemonte e il patrocinio del Comune di Torino.

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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