Aspettando Delleani.

Sarà per Biella uno dei grandi eventi della stagione artistico-culturale 2008. E' l'importante mostra che, congiuntamente le città di Biella e di Torino dedicheranno a uno dei più grandi maestri della pittura piemontese dell' Ottocento: Lorenzo Delleani, nel centenario della sua scomparsa. Due saranno infatti i punti  espositivi, annunciati fin dalla scorsa primavera: a  Biella, il Museo del Territorio e a  Torino Palazzo Bricherasio.

Biella perché è la città che  a Lorenzo Delleani ha dato i natali ,Torino perchè è stata la culla della sua formazione artistica e sede di una parte molto importante della sua attività. In modo specifico poi Palazzo Bricherasio, è il luogo in cui è stato collocato per anni il suo atelier.

Per i biellesi naturalmente Lorenzo  Delleani non è un personaggio "da scoprire". La sua grande arte è ben nota a tutti, e sono molte le famiglie che posseggono, e custodiscono gelosamente, uno o più dei suoi magnifici dipinti, oggi divenuti di grandissimo valore.

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La mostra di Biella proporrà una rilettura delle tante belle opere del maestro, con particolare riguardo al tema del paesaggio, che è in realtà l'aspetto  più noto ed apprezzato della ricca produzione dell'artista. A Torino, Palazzo Bricherasio, amplierà questo tema proponendo una panoramica sull'arte della sua epoca, indagando anche sulle opere dei maestri che a lui furono contemporanei.

Lorenzo Delleani, come molti pittori del suo tempo si  era cimentato in quella che allora era considerata una produzione di maggiore interesse e dignità: la pittura di genere storico. Gli antichi castelli, le località teatro di fatti storici, i romanzi, le gesta di uomini eroici appartenenti ormai alla leggenda, erano i soggetti di grandi dipinti, realizzati con minuziosa cura e ricchezza di particolari. Anche Delleani, che si era formato all'Accademia Albertina di Torino, realizzava nello studio, queste auliche composizioni. Il fascino degli antichi costumi doveva essere anche per lui irresistibile, o quantomeno un passo obbligato. "Ritorno dal Battesimo", "Sul molo a Venezia",  "Passeggiata sul lung'Arno" ne sono un esempio. 

Ma lo sfarzo degli antichi broccati e dei mantelli di damasco, doveva cedere ben presto in  Delleani, alla gioiosa e semplice vitalità degli abiti della gente comune, delle vesti colorate delle donne di paese e delle contadine . Il paesaggio stesso,  dalle grandi città in cui Delleani ha lavorato, come Torino, Venezia, Roma, Parigi, Amsterdam, e di cui ha lasciato splendidi dipinti, doveva spalancarsi verso i cieli azzurri, le verdi colline e i prati del Biellese, verso il Mucrone, cima emergente in tante sue opere, verso le case e le piccole chiese di Pollone, verso il Santuario di Oropa, dove  la celebre "Processione di Fontanamora" è diventa un impareggiabile poema. Il Delleni dei cieli, delle nubi limpidissime e delle nebbie cinerine che scendono sulla lama nitida  del lago del Mucrone. Sempre diverso e sempre ineguagliabile. Sempre antico e sempre nuovo. Molto amato. Ritrovarlo, oggi ,significa restituirlo all'alta dimensione pittorica che gli compete.  Osservare un suo dipinto con attenzione, significa scoprire il tratto magistrale e modernissimo della sua pennellata, incisiva, assoluta, icastica. Alla quale, nulla si può aggiungere o apportare. E' il tratto che segna l'altezza dell'artista Delleani e la sua unicità.

La mostra di Biella  "Delleani.La vita e le opere è curata da Luigi Marini e verrà inaugurata sabato 27 settembre, al Museo del Territorio, Chiostro di San Sebastiano. La mostra di Palazzo Bricherasio, a Torino, intitolata "Delleani e la pittura del suo tempo", sarà inaugurata il 26 settembre 2008.



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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