Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Lugano è sempre una meta che affascina i turisti con l'azzurro del suo cielo e del suo lago, capaci di infondere un gioioso senso di serenità.
Merita dunque un viaggio la bellezza del sito, ma anche la ricchezza delle occasioni d'arte che la città ticinese sa offrire, principalmente, nel grandioso spazio LAC , dedicato alle manifestazioni culturali di alto livello: mostre d'arte, conferenze, concerti.
Collegato all'audace edificio del LAC , è aperto da qualche tempo, lo "SPAZIO -1" COLLEZIONE GIANCARLO E DANNA OLGIATI, interamente dedicato ad esposizioni di arte contemporanea.
"HOW EVIL IS POP ART ? ". Quanto è diabolica la pop art? , il titolo della Mostra attualmente allestita prende il nome da uno scritto della giornalista Tullia Zevi che nel 1964 commentava alla Biennale di Venezia, il disappunto di una grande fascia del pubblico alla comparsa di questa nuova Arte. (Evidentemente non poteva ancora aver visto Marina Abramovic che, proprio alla Biennale, anni dopo, con altre motivazioni artistiche , nella penombra di una grande sala spolpava le ossa di animali ammucchiate fin quasi al soffitto).
Ma la Pop Art non è stata soltanto una grande stagione americana. Come vuole dimostrare l'importante esposizione di Lugano, ha coinvolto anche Francia, Gran Bretagna, Italia e Germania.
Una mostra preziosa, questa dello "Spazio -1", perché espone soltanto autentici capolavori, opere della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati , che hanno saputo scegliere con particolare accorgimento e raffinatezza, opere di alto livello che in qualche modo possono rispondere con argomentazioni positive alla domanda proposta dal titolo.
La sensazione è sostanzialmente quella di una singolare armonia, che, pur nella controversa, e in diversi casi discutibile , dimensione estetica della opere, esista una profondità di linguaggio che, mentre affida alla Pop Art europea, il diritto a un paritario inserimento nel linguaggio artistico del movimento americano, ostenta una propria originalità e, in questo senso, bellezza.
Quarantadue le opere, realizzate fra il 1959 e il 1966, trentuno gli artisti presenti.Tra questi con ben tre opere di grandi dimensioni, il biellese Michelangelo Pistoletto. Tre capolavori della vivacissima stagione degli "specchi specchianti" che tanto avevano incantato la critica, anche con le motivazioni che reggevano l'opera :la mobilità, la continua, possibile trasformazione del contenuto che la partecipazione del soggetto specchiante animava. Un' arte " possibile" al pubblico, coinvolgente.
Fra le tre opere sempre ammirato il curioso "Autoritratto" in cui un giovane Michelangelo Pistoletto si allaccia una scarpa, appoggiandosi al vaso di una pianta. Un' idea unica tra le tante, che avrebbe aperto in seguito la stagione produttiva dell'artista che oggi è annoverato tra i maestri ideatori dell'Arte Povera.
Di tutti gli altri grandi artisti presenti sono esposti importanti capolavori che hanno segnato la stagione italiana ed europea della Pop Art.
Franco Angeli, Gianfranco Barucchello, Peter Blake, Pauline Boty, Christo, Allan D'Arcangelo, Niki De Saint Phalle, Errò, Tano Festa, Claude Gilli, Raymond Hains, David Hokney, Alain Jacquet, Allen Jones, Konrad Klapheck, Peter Klasen,Jean Jacques Lebel, Richard Lindner, Konrad Lueng, Elio Marchegiani, Fabio Mauri, Aldo Mondino, Pino Pascali, Silvio Pasotti, Peter Puillips, Michelangelo Pistoletto, Martial Raysse, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Daniel Spoerri, Jean Tinguley.
Nella stessa sede è visitabile nel nuovo allestimento "A collection in Progress", l'interessante, grandiosa rassegna di opere in presenza stabile nella Galleria , disposte nella ricerca di un possibile dialogo con le opere degli artisti della Pop Art.