Ugo Mulas. La scena dell'arte.
GAM, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea. Via Magenta 31, Torino.
26 giugno- 5 ottobre 2008. Catalogo Electa. 
Orari: tutti i giorni 10-18. Chiuso il lunedì.

Immensa e straordinaria, con immagini straordinariamente belle, degne dei grandi ritrattisti del passato, per quanto riguarda lo studio psicologico del personaggio e la sua trasposizione artistica, la mostra  "Ugo Mulas. La scena dell'arte", allestita negli spazi espositivi della GAM di Torino, è un evento da non perdere per tutti coloro che amano l'arte fotografica.

Curata da Pier Giovanni Castagnoli, Lucia Matino, Anna Mattirolo, la mostra presenta  una particolare scelta di immagini scattate da Ugo Mulas dall'inizio degli anni Cinquanta fino al 1972. Circa 600 opere fotografiche  che compongono  una vera "scena dell'arte" , ricostruendo un mondo giovanile di artisti, molti dei quali  oggi sono riconosciuti come "maestri" della seconda parte del Novecento, il periodo delle avanguardie ruggenti che allora occupavano il panorama artistico italiano, in concomitanza con le sperimentazioni europee e americane.

Una splendida galleria che sembra portare indietro nel tempo, facendo conoscere, oggi, nella più inattesa e incredibile dimensione di quotidianità dei loro anni giovanili, molti dei più famosi "miti".

Ugo Mulas ritraeva l'ambiente in cui si svolgeva la vita artistica di quel periodo cercando di coglierne il "sapore" caratteristico: i luoghi, quelli sacri all'arte, i ritrovi, gli atelier, con gli artisti al lavoro, e quindi gli artisti stessi, in straordinari ritratti , in cui egli esprime, nel modo più intenso e approfondito, la sintesi della loro personalità.

mulas_400Come erano. Nella realtà. E' questo il dato prezioso offerto dalla mostra a coloro che hanno sempre sentito nominare gli artisti, ma (in molti casi) non li hanno mai visti, o visivamente non li ricordano. Come erano i grandi : pittori, scultori, musicisti, attori, poeti che hanno strutturato con la  loro presenza e le loro opere, una grossa parte della storia dell'arte  moderna- contemporanea.

Com'era Fontana quando eseguiva i celebri "tagli"; Burri , quando lacerava le plastiche; Calder, quando nel sottotetto provava l'equilibrio dei suoi famosi "mobiles". Com'erano Morandi, Manzù, De Chirico, Schifano, Giacometti. Oppure Duchamp, Lichtenstein, Rauschenberg, Man Rey , e tantissimi altri grandi.

Difficilmente, ad esempio, si potrebbe riconoscere un giovane Michelangelo Pistoletto, con una lunga barba scura, intento a lavorare intorno a una sua opera, e  ancor più difficilmente sua moglie Maria, una giovane bella, artista a sua volta, impegnata in un lavoro d'arte.

La mostra di Torino unifica e completa le due rassegne precedenti  dedicate alle opere di Ugo Mulas, allestite a Roma, al Museo Nazionale delle Arti, e a Milano  al PAC, Padiglione di Arte Contemporanea. Opere rigorosamente in bianco e nero, come Ugo Mulas prediligeva, alle quali però la GAM unisce "photocolors", una sezione  dedicata al rapporto  di Mulas con il colore. (Settore curato da Pier Giovanni Castagnoli. Catalogo Electa).

"Con il colore si potrebbero fare cose molto chic, monocrome, molto belle..." scriveva Ugo Mulas, "utilizzare i colori più poveri possibile". (Occorre però ricordare che siamo intorno agli anni Sessanta)

 "In fondo quello del colore è sempre un discorso che mi imbroglia, mi suggerisce delle esperienze di tipo più purista, più estetizzante, mentre invece col bianco e nero il discorso è più ideologico, mentale...."

Da vedere e da conoscere anche gli esiti di questa sua  sorprendente produzione che presenta ancora  tanti  artisti famosi che hanno composto  la "scena dell'arte".



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
Biellaclub.it offre una panoramica sul biellese. E' un grande archivio che si migliora nel tempo. Tutto il materiale è pubblicato gratuitamente. Il nostro unico obiettivo è di valorizzare il biellese. Tutti possono aderire al progetto e collaborare.


Credits
questo sito appartiene a chiunque abbia contribuito alla sua crescita nel tempo. E' utile e gradita qualsiasi collaborazione, anche solo occasionale. Per contattarci o inviare materiale: biellaclub@gmail.com