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CAI: LA SEZIONE DI BIELLA NEGLI ANNI 1985 -1901
1901

[...] Delle esplorazioni compiute e delle vicende del viaggio fu pubblicata dai colleghi Sella e Gallo una dettagliata relazione sul Bollettino del C. A. I. dell' anno 1896. Riassumeremo quindi brevemente. Partito coi portatori da Biella al 30 Giugno 1896, il Sella incontrava a Vienna il suo compagno Gallo ed assieme proseguivano per Krakau, Kiev, Karkow, Rostow sino a Wladikaukas, capolinea della ferrovia Nord-Caucasiana. Al 13 Luglio, lasciata quella città, s'internavano fra le montagne: visitavano parecchie vallate poco note nel paese degli Osseti e dei Tauli a Nord della catena Caucasica. Passavano poi a Sud di questa per un nuovo valico e, visitata la Suanezia, rivalicavano ancora la catena per altro passaggio ed al 19 Settembre erano di ritorno a Wladikaukas dopo oltre due mesi di permanenza sulla montagna. Di là, attraversando ancora una volta la catena per la grande strada carrozzabile di Dariel, si recavano a Tiflis, donde per Batum, Odessa, ecc. facevano ritorno a Biella. In questo viaggio il Sella compiva 1'esplorazione dell' importante ed ancora sconosciuto gruppo del Tepli ragiungendo di quello la punta orientale. Sempre coi suoi compagni, compiva poi parecchie altre prime ascensioni fra cui quella importante del Sugan (mt. 4490) punta massima di un cospicuo gruppo montuoso. Quel nostro collega completava infine in questo viaggio la sua interessantissima collezione di fotografie di quella splendida regione, che Voi stessi aveste già occasione di ammirare.

MONTE S. ELIA, mt, 5514. — Intanto un coraggioso Principe, S. A. R. il Duca degli Abruzzi, la cui rapida e brillante carriera alpinistica aveva stupito quanti conoscono le Alpi, era andato maturando un' audace progetto: la salita del S. Elia nell'Alaska. Il nostro Sella ebbe la ventura somma di essere chiamato a partecipare alla spedizione e con quella toccava al mezzodì del 31 Luglio 1897 la vergine, altissima vetta, invano più volte tentata e sulla quale l'Augusto Alpinista faceva sventolare pel primo quella croce che già destinava a più gloriosa conquista. L'avventuroso viaggio fu minutamente descritto sugli Annali del C. A. I. e su uno splendido volume egsofermeremo regiamente illustrato dal Sella stesso, e non ci pertanto a parlarne. Ci sia però concesso di esprimere il nostro sincero compiacimento perché anche un socio della nostra Sezione abbia potuto condividere gli allori che degnamente coronarono l'ardimentosa impresa. 

IMALAJA, 1899 — Né pago di tanto, si fermò il nostro Sella sulla faticosa , ardua via dell'esplorazione alpina: L'amico suo Douglas W. Freshfield, noto esploratore del Caucaso, lo volle compagno in un suo viaggio sui monti dell' Imalaja. Accompagnato anche da suo fratello ing. Erminio, s'imbarcarono a Marsiglia il 10 Agosto 1899 diretti a Bombay e di là per ferrovia a Darjeeling, la nota stazione climatica inglese nell'India. Ne ripartirono al 5 Settembre ed in otto giorni a cavallo raggiunsero il paese di Lachen, toccando per via Gantok, la capitale del Sikkim. Colà abbandonarono le cavalcature e con numeroso seguito di portatori coolies, impresero a rimontare il ghiacciaio che scende dalla base orientale del Kanchinjunga, ma sorpresi nel loro accampamento — a 4900 metri — da una terribile bufera (quella stessa che arrecò a Darjeeling le gravi devastazioni che descrissero diffusamente i giornali di quell'epoca), furono costretti a rinunciare ad ogni tentativo di ulteriore salita per qualche giorno. Ridiscesi, valicarono due passaggi di circa 5200 metri, passarono. a nord del Kanchìnjunga pel valico di Jongson La, alto 6500 metri circa, il quale separa il Sikkim dal Nepal, impiegando cinque giorni di marcia ed accampando per ben due volte ad oltre 6000 metri d'altitudine. Intravvidero, ed attraversarono anche per breve tratto, il Nepal la terra chiusa agli Europei — e proseguendo per nuovi valichi altissimi, completarono il giro attorno il Kanchinjunga, salendo nel frattempo il Kabur, alto quanto il Monte Bianco, e facevano infine ritorno a Darjeeling al 25 Ottobre. 
Quei nostri Colleghi riportarono da questo interessante viaggio numerose e squisite fotografie. E Voi ricorderete l'Everest, il maggior colosso del mondo, le spettrali pareti ghiacciate del Sìniolchun , l'arditissimo Jannu, i pittoreschi villaggi indiani, la foresta lussureggiante, i grandiosi templi, i costumi bizzarri che il nostro cortese Collega Vittorio Sella volle mostrarvi una sera dell'anno scorso, quando la Direzione vi riunì all'Albergo dell'Angelo. [...]

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Curiosità da libri biellesi antichi, da un'idea di Ferruccio Bocchio - pagina realizzata da Roberto Moretto il 13 agosto 2011

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