"IL CIBO NELL'ARTE. CAPOLAVORI DEI GRANDI MAESTRI DAL SEICENTO A WARHOL" .
Brescia, Palazzo Martinengo ( via dei Musei 30). 24 gennaio - 14 giugno 2015.
A cura di Davide Dotti. Catalogo Silvana Editoriale.
Orari: da mercoledì a venerdì 9 - 18. Sabato, domenica e festivi: 10 - 20. Chiuso lunedì e martedì.


07__ambrogio_figino_400Ispirata e inserita nel circuito delle attività culturali legate all'EXPO 2015, che ha come motivo principale: "Il Cibo . Nutrire il pianeta. Energie per la vita" la mostra allestita in Brescia, a Palazzo Martinengo, presenta un ricchissimo itinerario di opere aventi per soggetto proprio l'alimentazione, il cibo, nelle varie raffigurazioni che, dal passato fino ad oggi, ne hanno fatto i pittori, dai minori ai più grandi artisti.
Dal prezioso "Piatto di pesche" di Ambrogio Figino ritenuto la prima natura morta della Storia dell'arte italiana (precedente di qualche anno la celebre "Canestra" di Caravaggio), ai primi dipinti dedicati in modo autonomo alla raffigurazione del cibo, in questo caso: frutti (prima soltanto elementi ornamentali o complementari in composizioni di diverso soggetto), fino alla presentazione vera e propria di raffigurazioni interamente ed esclusivamente dedicate al "cibo" con autentici trionfi di prodotti per l'alimentazione: carni, verdure,formaggi, strepitose messi di dolciumi, ed anche cacciagione esibita con orgoglio come impareggiabile trofeo.
I dipinti erano destinati a ornare i saloni in cui si svolgevano i pranzi nelle lussuose ville di campagna o nei grandi palazzi cittadini.p1160094_400
Gli artisti si sbizzarrivano in dipinti di grande formato , raffigurando vere cascate di frutta, vegetali ,carni, e perfino animali, con oggetti vari, dai più semplici di uso domestico ai più preziosi che ornavano le tavole apparecchiate per lussuosi pranzi o colazioni dei nobili o dei ricchi borghesi.
Se nei dipinti la forma è via via più precisa e ricercata, sono i colori sempre più splendi e vivaci a impreziosire la scena. Compaiono con maggiore frequenza anche personaggi: eleganti paggi pronti a servire alle mense, cuoche indaffarate che guardano il visitatore tra le verdure e i polli che stanno preparando per la cena, , servitori addetti alle cantine e alla produzione del vino, e perfino allegri "mangiatori" intenti a gustare formaggi e ricotte. E, naturalmente, grandi bevitori.
I diversi dipinti sono raggruppati in sezioni tematiche che rendono più agevole il percorso di visita e accrescono la corretta lettura della mostra: L'allegoria dei cinque sensi. Mercati, dispense e cucine. La frutta. La verdura. Pesci e crostacei. Selvaggina da pelo e da penna. Carne, salumi e formaggi. Dolci, vino e liquori. Tavola imbandita. Il cibo nell'arte del XX secolo.
Un' interessante e curiosa rassegna che da Palazzo Martinengo si inserisce, con una notevole ricchezza espositiva, nel grande circuito dell'EXPO milanese, dimostrando come anche l'arte possa prendere parte alle grandi problematiche sociali e, in modo specifico alimentari, delle popolazioni d'oggi.

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Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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