Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Fare arte con l'arte? E' possibile, certo, ed è meraviglioso, quando interviene, come operatrice d'arte, la fotografia. Niente infatti, come la scultura (opere scolpite) può offrire all'artista "fotografo", un intero mondo di materiale prezioso, un'infinita gamma di interpretazioni di un medesimo soggetto, tanto da creare nuovi "capolavori" con i capolavori.
E' quanto accade alla Fondazione Pierre Gianadda di Martigny (Svizzera), dove un celebre fotografo: Michel Darbellay, amico di lunga data di Léonard Gianadda, di cui era compagno di scuola, e assiduo frequentatore della Fondazione (fino dalla sua apertura nel 1978), ha deciso di fotografare, interpretando l'atmosfera della diverse stagioni, le opere presenti nel grande "Parco delle Sculture" che circonda l'edificio in cui avvengono le mostre, in cui sono situati stabilmente il Museo Archeologico, le opere di una collezione privata, e il grandioso Museo dell'Automobile.
Ne è nata così una mostra, accompagnata da un ricco volume: "Sculptures en lumière" edito dalla Fondazione Pierre Gianadda, dove splendide immagini fotografiche "narrano", quasi in un gioioso concerto di vedute, il trascorrere delle stagioni intorno alle pregiate sculture della Fondazione.
"Michel Darbellay. peintre de la lumière", è una raccolta di immagini in cui proprio la "luce" sembra rilevare e accrescere il fascino delle opere d'arte.Ed ecco , tra le sculture, il personaggio di "Meditazione" di Rodin reclinarsi in uno splendore di forsizia in fiore al primo annuncio di primavera; le vistose "Bagnanti" di Niki de Saint Phalle librarsi quasi in volo in un tripudio di magnolie rosa; la solitaria "Fanciulla" sulla panchina, di George Segal, accrescere la propria malinconia tra i colori autunnali di un canneto che circonda il piccolo stagno.
Le vigorose sculture di Alicia Penalba illuminarsi di rosea luce tra i ciliegi in fiore; le pecore e gli agnelli di Lalanne sostare nel sole di primavera, e nell'estate, sedersi estasiati nell'interminabile pic-nic i personaggi paffuti di Engel; e dondolarsi al sole i Mobiles di Calder. Mentre tutto trasforma nel candore della neve la stagione invernale.
Nel volume "Sculptures en lumière", presentato da Sophia Cantinotti e Jean-Henry Papilloud, un intero settore è dedicato anche alle fotografie delle sculture "fuori le mura", collocate nella cittadina di Martigny, a partire dal famoso "Minotauro" in bronzo che grandeggia al centro di una rotonda in Av. de la Gare (la via centrale che conduce alla Stazione ferroviaria), opera dello scultore svizzero Hans Erni, che potrebbe aver tratto ispirazione dalla grande testa di toro, scultura bronzea di epoca romana, probabilmente legata al culto di Mitra, che si trova all'interno del Museo Archeologico della Fondazione "Pierre Gianadda".
Una giornata alla Fondazione Gianadda, nella ridente cittadina svizzera di Martigny, è un'occasione di autentico relax nella pace di un sito connotato da grande bellezza, ricco di interessanti proposte artistiche e culturali.Per raggiungere Martigny da Aosta si deve attraversare il tunnel del Gran San Bernardo, il cui percorso è gratuito al ritorno, presentando il biglietto di ingresso alla Fondazione. Nella stagione estiva però è aperto il passaggio al Colle del Gran San Bernardo dove si trova l'antico Monastero .Incantevoli gli scorci panoramici sulle vette circostanti e il massiccio del Grand Combin, oltre i prati ricoperti di magnifici fiori.