IL '400 A ROMA. "LA RINASCITA DELLE ARTI DA DONATELLO A PERUGINO".
Roma. Museo del Corso. 29 aprile - 7 settembre 2008.

 

Il Quattrocento è universalmente riconosciuto come il secolo della grandezza artistica toscana.  Ma anche Roma ha avuto nel '400 il suo secolo di grandezza. Ed è quanto intende dimostrare una bella mostra allestita in Roma, al Museo del Corso.

 Ne sono curatori Claudio Strinati e Marco Bussagli, autore quest'ultimo, con Maria Grazia Bernardini, anche del poderoso catalogo in due volumi edito da Skira, che hanno raccolto, provenienti da prestigiosi musei italiani e stranieri, oltre 170 opere che documentano  l'esistenza di un "grande" Quattrocento romano.

Terminato nel 1377 il triste periodo della permanenza ad Avignone, il ritorno del Papa a Roma  aveva dato inizio ad un intenso  movimento di "ricostruzione", che doveva sottolineare e dimostrare a tutti la rinnovata grandezza della Chiesa nella città sede  del papato e della Cattedra di Pietro.

roma400__400Erano stati chiamati a Roma i migliori artisti del tempo che avevano proposto consistenti rinnovamenti di tipo urbanistico ed architettonico e avevano arricchito  la città di opere di straordinaria bellezza, legate alla committenza papale e cardinalizia, aprendo così un discorso d'arte che avrebbe raggiunto il pieno splendore nella magnificenza del  Cinquecento e del Seicento.

Ne offre testimonianza la stessa Cappella Sistina che, nell'immaginario collettivo è  essenzialmente "Michelangelo" per l'assolutizzante  presenza del Giudizio Universale e per  quella inarrivabile narrazione della storia dell'uomo e del mondo, con la quale il grande genio vi  ha sostituito un banale cielo blu punteggiato di stelle,  ma che   in realtà  allinea sulle pareti capolavori assoluti che  recano i nomi di altri grandi artisti  che nel '400 vi hanno lasciato opere di strepitosa bellezza : Botticelli, Pinturicchio, Perugino.

Come è da ricordare, oggi visitabile nel percorso che conduce alla Cappella Sistina, il gioiello realizzato dal  Beato Angelico: la Cappella  Niccolina, in cui l'artista ha dipinto storie della vita di Santo Stefano e di San Lorenzo.

E  sono tanti ancora i nomi di artisti di assoluta grandezza che a Roma hanno lasciato in questo periodo opere di straordinaria bellezza:  Gentile da Fabriano, Donatello, Filippo Lippi, Melozzo da Forlì, Piero della Francesca, Andrea Mantegna,  Lorenzo da Roma,  Pisanello, Masolino da Panicale, Benozzo Gozzoli e altri.

La mostra "Il '400 a Roma"  presenta, nella prima parte, una preziosa serie di documenti, medaglie, progetti autografi e modelli in scala che  segnano le tracce del cammino intrapreso. I curatori hanno anche voluto evidenziare come la Città stessa offrisse agli artisti, attraverso la bellezza dei  monumenti dell'antichità, motivi e ispirazioni per la nuova arte:  sono esposti infatti frammenti e calchi di antichi monumenti, con le diverse interpretazioni.

Per testimoniare aspetti della vita religiosa del tempo son in mostra oggetti devozionali: croci argentee per le processioni, che spesso scandivano la vita romana in quel periodo, e ancora: calici,  ceramiche  con simboli della cristianità e Santi, preziosi reliquiari, di diverse forme e dimensioni, come il singolare angelo del Reliquiario di Sant'Andrea(Viterbo) o il grande "Busto reliquiario di Santa Margherita di Antiochia", in lamina di rame argentata e dorata, di manifattura viterbese. Non mancano ritratti dei papi, come quello di Martino V, artefice di molta parte del rinnovamento fatto da Pisanello.

Una ricca scelta di opere documenta quindi la rinascita della scultura, con Madonne e Angeli, di Mino da Fiesole e di Donatello, e bronzi del Filarete, come quello dei "Festeggiamenti per la porta in bronzo di San Pietro in Vaticano".

Ma la parte della mostra che maggiormente conquista il visitatore per l'impatto visivo e per l'eccellenza delle opere, è quella dedicata prevalentemente alla pittura.  I capolavori esposti attestano in modo autorevole la fioritura delle arti nel Quattrocento romano. Dalla splendida "Annunciazione con due devoti" di Filippo Lippi, scelta come logo della rassegna, alla "Nascita di San Nicola" del Beato Angelico,  alla straordinaria "Madonna di Senigallia di Piero della Francesca.  Per non parlare degli "Angeli" di Melozzo da Forlì, dell'incantevole "San Sebastiano" del Perugino, di cui è in mostra anche una bellissima "Madonna con il Bambino". E ancora: Madonne di Gentile da Fabriano, di Filippino Lippi, del Pintoricchio e di Mantegna. Con opere di artisti  in parte da riscoprire, come Antoniazzo Romano.

Tra le curiosità , realizzata con sofisticate tecniche legate all'arte virtuale (con impiego di radar ottico a colori, realizzato al centro ricerche ENEA di Frascati), la possibilità di osservare  come dal vero (in tridimensione) o a distanza ravvicinata  la Cappella Carafa, di Santa Maria sopra Minerva, con i celebri  affreschi di Filippino Lippi.

 



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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