Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Milano. Milano. E ancora Milano. O più precisamente, il territorio lombardo. La felice coscienza di una terra grande che ha visto passare nel tempo alcuni dei maggiori Santi della Chiesa: Sant'Ambrogio e Sant'Agostino,ma anche i Santi Martiri: Vittore, Nabore, Felice con Gervasio e Protasio, fino al grande San Carlo Borromeo che ha segnato con un'impronta indelebile un'intera epoca, quella che fece seguito al Concilio di Trento. Anche San Sebastiano, è stato detto, uno dei santi più celebrati dall'arte, era di Milano.
Il quarto centenario della canonizzazione di San Carlo Borromeo cade quest'anno: 2010. E Milano ha deciso di commemorarlo in modo grandioso, riproponendo, sotto il punto di vista religioso, culturale, umano , sociale e artistico la monumentale figura del Santo.
San Carlo e l'arte, quindi. San Carlo nell'arte. E il personaggio ricompare vivo in tutte le molteplici sfaccettature che hanno contraddistinto la sua formidabile personalità. Protagonista, in questo caso, di una ricerca artistica che aggrega intorno al suo nome, la dimensione "lombarda" della pittura sacra del territorio milanese.
Curata da Stefano Zuffi e da mons.Franco Buzzi, la Mostra "SACRO LOMBARDO. dai Borromeo al Simbolismo" presenta 63 opere, quasi tutte pale d'altare e di grande formato, analizzando così la dimensione lombarda nell'arte attraverso ben tre secoli: Seicento, Settecento e Ottocento. Da Tanzio da Varallo, Cerano e Procaccini, al Legnanino, Andrea Lanzani, Carloni, Tiepolo e Magnasco, a Francesco Hayez, Faruffini e Mosè Bianchi.A distanza ravvicinata e collocate in un ottimo allestimento, le pale d'altare e i grandi dipinti si rivelano in tutta la loro bellezza e preziosità, offrendo una lezione d'arte di straordinaria grandezza.
Puro godimento estetico di una pittura che sa dire, sa esprimere con grandiosa fierezza, armonia ed eleganza, le valenze profonde del sentimento e della necessaria dimensione di spiritualità legata al sacro.
Ingegno, raffinata competenza di mestiere, ricerca assoluta della bellezza e della molteplicità dei sentimenti: dalla dolcezza dell'amore divino, alla misericordia di Dio, alla tenerezza della Vergine Maria che porge tra i Santi il suo Bambino, alla drammaticità della salita al Calvario e della Crocefissione, alla beatitudine dei Santi . la mostra offre intense emozioni,concludendosi con quello straordinario e strano "San Michele Arcangelo" di Hayez (scelto come logo della mostra e frontespizio del catalogo) che scende dal cielo impugnando un dardo infuocato per sconfiggere il male.