Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Continuano ad Aosta le belle mostre dedicate ai più noti artisti del ‘900. Attualmente è di scena Fortunato Depero (1892- 1960) negli spazi espositivi del Museo Archeologico, in Piazza Roncas, in una rassegna che ben risponde al titolo:. "Universo Depero".
La mostra infatti punteggia, in un convincente itinerario fra le opere dell' artista trentino, i vari generi da lui affrontati nella sua geniale interpretazione della realtà sull'onda della rivoluzionaria svolta impressa all'arte dal Futurismo.
Curata da Alberto Fiz e da Nicoletta Boschiero , ai quali si deve anche il Catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, l'esposizione di Aosta si rivela un' interessante proposta conoscitiva sull'arte di Depero: fatta in modo essenziale, garbatamente esauriente..
Disegni, progetti, dipinti ad olio,sculture, lavori realizzati con stoffa ed anche mobili e progetti per il mondo industriale, fra i quali il celebre disegno per la bottiglietta del Camparisoda.
Oggetto quest'ultimo ripreso in un' installazione (presente in mostra) di cento bottiglie Magnum fatta in occasione di una mostra su Depero del 2012.
Sempre sorprendenti e indubbiamente affascinanti i suoi grandi dipinti, alcuni dei quali espostii in questa rassegna, come "Proiezioni crepuscolari" o il dinamico "Fulmine compositore" che in modo più deciso interpreta il canone artistico del Futurismo. E così "Il legnaiolo", o il sorprendente "Anacapri", o "Alba e tramonto sulle Alpi", dove l'essenzialità della figura ben si unisce al "movimento" che si voleva quale canone fondamentale per l'arte del Novecento.
Un omaggio alla fantasia che sorregge tutta la creatività di Depero, in un crescendo fantasmagorico di composizioni realizzate spesso anche con tessuti.
Non a caso nel catalogo figura il saggio di un artista contemporaneo: Ugo Nespolo, che a sua volta realizza opere in vetro, legno, stoffa, ispirandosi in qualche modo all'ideale del grande'artista trentino che seppe unire forza, eleganza ed anche ironia nel linguaggio fortemente innovativo della sua arte.