Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
"Amore e Psiche." E' il titolo della nuova mostra inaugurata in questi giorni nei grandiosi locali del Serrone e nella Rotonda Appiani della settecentesca Villa Reale di Monza.
Eterna favola. Eterna ricerca dell' Amore e della felicità. Interpretata, in questo caso, sulla narrazione della favola di Apuleio, che riporta ai tempi lontanissimi dei miti e delle leggende della Magna Grecia.
Il che ci dice che l'essere umano ha una sua impronta primigenia, unica e ineludibile nel tempo: la grande forza vitale dell'amore che, generata da Dio, travalica i secoli e i tempi, presentandosi sempre con uguale freschezza. Sempre forte. Sempre nuova. Rivestita di immagini diverse, eppure sempre sostanzialmente uguale. L' anima cerca l'amore e l'amore tiene desta l'anima.
Il discorso per i popoli dell'antichità si veste di immagini fantasiose e fortemente simboliche, nella personificazione di creature umane straordinarie, di draghi, di divinità gelose della bellezza di Psiche, di mostri pronti a distruggere, e di divinità vincitrici in grado di superare il male.
La mostra di Monza, curata da Elena Fontanella, racconta la storia della bellissima Psiche e del Dio Amore, attraverso una serie di capolavori artistici che vanno dalle splendide raffigurazioni delle divinità della Magna Grecia e dell' età imperiale romana, provenienti dal Museo Archeologico di Reggio Calabria e da altri importanti Musei , fino alle bellissime opere di grandi maestri di epoca più vicina a noi, quali Tiepolo, Tintoretto, Palma il Vecchio. Fino ai capolavori di Rodin, Dalì, Fontana, Tamara de Lempicka. Per concludersi con una della più raffinate rappresentazioni di Amore e Psiche: il gruppo scultore eseguito da Antonio Canova, splendido modello in gesso per le sculture conservate al Louvre e all' Hermitage di San Pietroburgo.Il percorso induce a riflettere sul grande tema dell'Amore che si lega all'Anima, con una forza invincibile che supera difficoltà mostruose per raggiungere la quiete assoluta della pura contemplazione e della pace, come magistralmente esprime nell'assoluta perfezione dell'opera, proprio il gruppo scultoreo di Canova che conclude il settore espositivo del Serrone, prima dell'ingresso nella Rotonda costruita dal Piermarini, in cui il ciclo narrativo della Mostra si completa attraverso gli affreschi dell'Appiani che narrano gli aspetti salienti della medesima storia.
La Villa Reale, attualmente chiusa per restauri, è un grandioso edificio (600 stanze) progettato dall'architetto Piermarini (costruttore della Scala) e fatto erigere nel 1777 dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria, come dimora estiva per il figlio Ferdinando I, Governatore della Lombardia. Divenne con l'Unità d'Italia una dimora dei Savoia.
Comprende anche il Serrone, la Rotonda, il celebre Roseto con oltre 500 varietà di rose, il delizioso Teatrino, la Cappella di Corte e i grandiosi giardini che la circondano.