Indicazioni su mostre d'arte, non solo biellesi, visitabili con una gita di un giorno, proposte da Maria Teresa Molineris.
Ancora arazzi, ma in questo caso inseriti nell' interessante e originalissima presentazione di un'antica pagina di storia al Castello Visconteo di Pavia.
Una storia che ci riporta indietro nel tempo, all'epoca delle lotte fra le grandi potenze imperiali: Carlo V, già re di Spagna, imperatore del Sacro Romano Impero e il re di Francia Francesco I, i cui eserciti si scontrarono proprio a Pavia, in una battaglia che, "cambiò radicalmente le strategie di combattimento" e, determinando il trionfo delle armate imperiali, cambiò il corso della storia, tanto che, come recita il titolo della mostra: "niente fu come prima".
La battaglia fu considerata così importante che "i rappresentanti degli Stati Generali decisero di fissare nella memoria dei posteri il trionfo dell'esercito di Carlo V, commissionando alle manifatture fiamminghe una serie di giganteschi arazzi raffiguranti le principali fasi della battaglia avvenuta il 24 febbraio 1525, nel parco Visconteo di Pavia", per offrirla al sovrano.
Tre anni di lavoro per completare l'opera : 7 grandissimi pannelli intessuti in lana, seta e fili d'oro, realizzati da una manifattura belga su cartoni disegnati da Bernard van Ortey.
Di questi arazzi Pavia ne mette in mostra uno, che misura 8 metri di lunghezza e 5 di altezza, prestato dal Museo di Capodimonte, eccezionale per bellezza, raffinatezza, disegno e perfezione esecutiva . Intorno ad esso sono disposti in "modo virtuale" tutti gli altri arazzi della serie che, touchscreen e retroproiezioni dinamiche in 3D, consentono di ammirare in dissolvenza con effetto tridimensionale.
Un'opera nell'opera, che costruisce un interessantissimo percorso di grande bellezza. Le molteplici scene della battaglia, narrate con efficacia ed eleganza offrono un'immagine straordinaria dei momenti più importanti dell'avvenimento, dei costumi dell'epoca e dei luoghi in cui si svolsero i fatti.
Al termine del percorso , obiettivo finale della mostra, è esposto il vero arazzo in cui è rappresentata: "La sortita delle truppe da Pavia. Rotta degli svizzeri che annegano in gran numero nel Ticino", realizzato dalla manifattura di Bruxelles, Willem Van der Mojen 1528- 1530.
Le immagini degli altri arazzi, sono state ricostruite da un originale studio e lavoro realizzato da Virginio Cantoni con il tim di DNA Cultura dell'Università di Pavia, e la collaborazione di Luigi Casali, esperto di storia militare. Studiosi che, con Susanna Zatti, sono i curatori delle mostra.
Alcuni dati tecnici: "l'impiego di grandi immagini in scala grazie a 7 proiettori ad alta definizione, accompagnati da luci, colori e suoni con grafica multi-canale e suono con amplificazione surround". "Proiettori digitali ad alta definizione- si precisa- ad ottica ridotta che consentono un'immagine nitida e cristallina".
"Sono stati ridisegnati graficamente e animati con la stessa texture dell'opera più di 1.000 elementi presenti sugli arazzi che consentono una visione dettagliata di quanto è raffigurato".
Una novità per Pavia è anche la sede dell'esposizione: un'ala appena restaurata del Castello Visconteo, per la prima volta aperta al pubblico.