"Canova alla corte degli Zar. Capolavori dall' Ermitage di San Pietroburgo".
Palazzo Reale, Piazza Duomo, Milano. Catalogo Federico Motta Editore.
Prorogata fino al 24 agosto 2008. Orari: 9,30-19,30. Lunedì 14,30-19,30. Giovedì 9,30-22,30.

La bellezza. La bellezza pura, meditata nel lungo studio della classicità greca  e filtrata attraverso l'accortissima, sofisticata filosofia del  Settecento. E' quanto si respira nella contemplazione delle magnifiche sculture che compongono il percorso della  mostra " Canova alla corte degli Zar. Capolavori dall'Ermitage di San Pietroburgo", allestita nelle Sale di Palazzo Reale, a Milano.  Già visitata da 110 mila persone, la mostra è stata prorogata fino al 24 agosto 2008. Un tempo sorprendente, che attesta l'importanza e la bellezza della rassegna.

3grazie_400Grande scalone d'onore, il solito per le mostre di Palazzo reale, e poi l'ingresso attraverso le sale di un edificio che, martoriato nel secondo conflitto mondiale, sta recuperando, in questi ultimi anni, l'eleganza e la maestosità che lo contraddistinguevano. E qui, un' ulteriore "magia": la ristrutturazione delle antiche sale nella versione originaria, fatta per accogliere e custodire sculture di eccezionale

 leggiadria e bellezza che portano il nome di una delle glorie del genio italiano, il grande scultore Antonio Canova (Possagno, Treviso 1757- Venezia 1822).

La mostra, curata da Sergej Androsov, direttore del Dipartimento Arte Europea dell'Ermitage, e da Fernando Mazzocca, studioso e critico d'arte, propone sette opere di Canova, tra cui quattro molto famose: prima fra tutte il gruppo delle "Grazie", al quale si era ispirato il poeta Ugo Foscolo per comporre l'omonimo poema. E quindi la "Danzatrice con le mani sui fianchi " che nella mostra è animata da un leggero movimento che ne esalta la singolare bellezza, l'"Amorino alato", e la "Maddalena penitente".

Ancora una volta è la dolcezza dei volti, a incantare il visitatore, la freschezza intatta e quasi tangibile dei corpi femminili ritratti nella bellezza smagliante della giovinezza, la grazia e l'eleganza raffinata del gesto, nell'intreccio delle braccia e dei corpi, in una composizione che ha la lievità di una danza.

Accanto alle opere di Canova, altre sculture  testimoniano il gusto illuminato degli Zar, da Pietro il Grande con Caterina II, ai loro discendenti, che realizzarono per la Russia una delle più splendide corti del tempo. Finelli, Tenerani, Bienaimeè, Bartolini, Duprè, fino al grande scultore danese Thorvaldsen: questi i nomi dei grandi scultori  che seppero tenere alta la tradizione dei loro celebri maestri. La mostra di Milano propone accanto alle opere di Canova ,una scelta di bellissime sculture realizzate da questi artisti.



Maria Tesera Molineris

Insegnante di scuola superiore. Laurea in Filosofia. Laurea in Lettere con tesi in Estetica. Giornalista pubblicista. Appassionata d'arte e critico. Ha collaborato e collabora con testate nazionali e locali. Ha curato per il bisettimanale "il Biellese" le rubriche "Specchio", "Parole, parole, parole" e dal 1990 la rubrica d'arte "Grandi mostre" alla quale è stata abbinata dal 1993 la rubrica "Artenotizie". Con il fotografo Gianfranco Bini ha scritto "Il cuore del monte", un volume sul Santuario di Oropa, edito da "Lassù gli ultimi".
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