IL TERRITORIO
Ponderano è situato alla periferia di Biella, nella pianura verso Mongrando, Borriana, Sandigliano, Gaglianico.
La rapida espansione della Città verso sud ha creato una continuità fra la periferia di Biella il Paese. E' uno dei pochi paesi del Biellese a non avere frazioni essendo il nucleo abitato racchiuso nel centro vero e proprio su un'estensione non eccessiva. Nella pianura verso Occhieppo Inferiore, scorre il corso medio inferiore del torrente Oremo, affluente di sinistra dell'Elvo. Alla sua sinistra sfocia il rio Bolume proveniente da Biella.
NOTIZIE STORICHE
Etimologia: secondo la tradizione il nome deriverebbe dal latino pondere aurum, in riferimento ad un ponderarium, luogo di pesatura di metalli auriferi, con certificazioni ufficiali.
onderano (Ponderanum, da pondus, peso; in origine Ponderarium, stadera), è nome che conviene a questo luogo dove, narra la tradizione, si pesava l'oro che i Romani facevano estrarre in varie parti, come alla Serra e dal torrente Oremo. Dai Vescovi di Vercelli lo ebbero in feudo gli Avogadro, Ponderano venne così a far parte del Consortile di Cerrione. Nel 1404, passò sotto il dominio di Casa Savoia. Nel 1409, il castello e il Borgo furono distrutti da un incendio.
Il 30 aprile 1701 fu investito Alfonso Enrico Dal Pozzo, Principe della Cisterna.
CHIESE E MONUMENTI
Chiesa parrocchiale dedicata a San Lorenzo. Venne edificata nel XVII sec. sui resti dell'antica costruzione medievale ma subì successivamente ampliamenti e rifacimenti.
Davanti alla chiesa vi è un ampio sagrato in lastroni di pietra; lo scalone in pietra sagomata, che contorna per tre lati l'edificio, fu realizzato nel 1818 su disegno di Giovan Battista Maggia.
Nell'interno si possono ammirare numerose pregevoli opere: altare maggiore in marmo, opera di Carlo Domenico Roncone; altare del “Suffragio” scolpito da Giovanni Vaglio di Pettinengo (1691) e decorato da Bartolomeo Defabianis di Zumaglia (1751); tavola attribuita quasi certamente alla scuola del Lanino, raffigurante la Vergine col Bambino ed i SS. Lorenzo e Sebastiano; aAffreschi del cinquecento (vennero alla luce solo nel 1959).
Il campanile, la cui base romanica fa ritenere che durante la costruzione sia stata sfruttatauna torre dell'antico castello, è del 1660.
Chiesa della Confraternita di San Giovanni Battista. Sorge vicino alla Parrocchiale ed è formata da due edifici costruiti in epoche e stili differenti – un antico oratorio cinquecentesco, poi trasformato in presbiterio; - una chiesa del 1644 ad unica navata molto ampia, unita al presbiterio, opera di Carlo Negro.
Il campanile in stile barocco, è opera settecentesca di Giuseppe Pozzo; la cupola, detta “bonetto” è opera di Lorenzo Flecchia e Giuseppe Chiorino.
Castello. Viene chiamato “ Ciucarun ” il torrione d'entrata del castello, posto nel centro storico, adorno di caditoie. Il torrione di epoca medievale è in pietra e il portone d'ingresso, sul lato est, anticamente era munito di ponte levatoio. Il torrione venne battezzato “Ciucarun” dagli abitanti del luogo perché, per moltissimo tempo, in esso fu collocata la campana più grande del campanile danneggiato nel XV sec. da un incendio.
La “Pista”. Attualmente trasformata in fontana e posta nei giardini pubblici del centro storico, la “Pista” è una grossa macina in pietra, a forma circolare con incavo all'interno, sulla quale girava un'altra macina circolare posta verticalmente a quella di base. Questa struttura veniva usata per liberare la canapa dalle fibre legnose ed era azionata da una ruota con le pale mosse dall'acqua della roggia Molinaria.