stemma Roppolo
Stemma d'azzurro a due fasce d'argento alla vite di verde fruttifera di nero, accollante un palo d'oro movente alla pianura erbosa.
Roppolo
Vista sul lago di Viverone, dal Castello di Roppolo

IL TERRITORIO
Il territorio di questo Comune, dai boschi delle valli intermoreniche e delle colline terminali della Serra, scende gradatamente a sud verso la conca del lago di Viverone, fino a Morzano, sul versante interno delle colline dell'arco morenico fronte del ghiacciaio baltico. Uscendo da Cavaglià in direzione di Ivrea, una deviazione sulla destra porta all'abitato.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: potrebbe riferirsi al nome germanico di persona Rotpulo o a Roppolus, diminutivo del nome gallico Roppus. Secondo alcuni però è da ricondurre al piemontese Ropol, variante di rocol, roccolo.

Il paese di Roppolo si delinea nella storia durante il sec. X. L'esistenza è consacrata da un diploma di Ottone I datato da Pavia il 30 luglio 963, con cui l'Imperatore investe il conte Aymone di diversi beni posti nel contado vercellese e da un altro di Ottone III (22 ottobre 985) al fedele Manfredo, figlio di Aymone , per confermargli donazioni fattegli dall'Imperatore suo nonno. Antichi signori del Castello del 1200 i Bichieri: tra questi è famosa Emilia de' Bichieri (1238-1314), che nel 1255 fondato il Monastero di S. Margherita in Vercelli, vestì l'abito domenicano. In paese fu tenuta per Santa e la Chiesa ne decretò la beatificazione. Vi è in Roppolo Piano una cappelletta a lei dedicata attigua alla sua casa.


CHIESE

Chiesa parrocchiale dedicata alla B. Vergine del Rosario. Fu edificata verso la fine del XVIII sec. in stile barocco. Nell'interno, pregevoli opere di scultura lignea sono: il pulpito, il dossale dell'altare di S. Domenico (XVIII sec.), il palliotto a tre elementi con decorazioni a fondo nero, con raffigurata al centro una corona di spine, opera di Francesco Solari (XVIII sec.). Interessante è pure una cappella affrescata dal pittore pollonese Giulio Delleani (1848).

Chiesa di S. Michele (fraz. Castello). La Chiesa a tre navate è un rifacimento secentesco della precedente costruzione molto più antica. Le decorazioni ottocentesche sono opera di Giulio Delleani di Pollone (XIX sec.). Interesse particolare hanno il pulpito ed il battistero, opere di scultura lignea della seconda metà del XVII sec.

Oratorio di S. Rocco. Graziosa costruzione del XVI sec., rimaneggiata più volte sei secoli successivi. Nell'interno, degno di nota è il dossale dell'altare (1715).


CASTELLO

Il castello si sviluppò attorno ad un'antichissima torre, sorta verso il X secolo, lo donò Ottone I al conte Aymone. Nella seconda metà del sec. XII il passò in proprietà ai Bichieri. Più tardi passò ai Valperga, poi al conte Carlo Novarese di Moransengo.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, OssolaNO, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella e Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa -Urbana Vaprio d'Adda, MI, 1994.
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