stemma Mosso
Stemma partito: il PRIMO, d'oro, alla conocchia con il pennecchio di lana, al naturale, posta in palo; il SECONDO, d'azzurro, alle tre stelle di sei raggi, d'oro, poste in palo; con il monte all'italiana di tre colli, fondato in punta, dell'uno all'altro.
Nato nel 1999 dalla fusione dei comuni di Mosso Santa Maria e Pistolesa.
Mosso
Ponte della Pistolesa

IL TERRITORIO
Numerose frazioni, sono disseminate lungo i pendii boscosi, che da Cima Ragna, sullo spartiacque tra il Sessera e lo Strona, scendono verso la valle di quest'ultima. Dopo Capo Mosso e Valle Superiore Mosso, comincia la zona dei pascoli, che sale fino allo spartiacque Bocchetta di Margosio, Cima della Luvera, Rocca di Argimonia, per ridiscendere nella Valle del Sessera, dove si spinge verso nord seguendo il versante est di un contrafforte, che dal M. Marca di Piatto, attraversa M. Massaro e Cima della Balmetta, digrada al Sessera, di fronte alla confluenza del torrente Dolca. Sul versante del torrente Strona, scorre il torrente Poala, che nasce a est della Rocca di Argimonia, e dopo un breve pecorso entra in territorio di Pistolesa. Altri affluenti di sinistra del torrente Strona sono il rio Venalba, il rio Tolera e il rio Caramezzano. Sul versante nord della Rocca di Argimonia e della Bocchetta di Margosio, nascono il Canale dell'Inferno e il rio della Costa, affluenti di destra del torrente Sessera. Il Sessera scorre in confine, per lungo tratto, dalla confluenza del torrente Dolca fin presso il Ponte di Babbiera, con il territorio montano di Trivero, che si trova sulla sponda sinistra.

Un tempo molta attività dei Mossesi era stata rivolta allo sfruttamento di certe miniere giacenti nel loro vasto territorio. Dal monte Aragna si estraeva un corindone bigio con matrice di feldspato bianco, raramente lamellato, per lo più compatto. Il filone è stato scoperto del Settecento. Altri metalli estratti erano la diorite, l'anfibola, ferro solforato, ferro solforato aurifero, e piombo solforato argentifero, oro argento e piombo.


PONTE DELLA PISTOLESA
E' un ponte stradale che collega Veglio a Mosso. Noto anche come Colossus. Fu costruito nel 1968. La sua lunghezza è di 350 metri per 152 metri di altezza, la campata principale misura 46 metri. Nel 2013 viene considerato il 102° ponte del mondo per altezza e il 10° in Italia. Al tempo della sua costruzione è stato il ponte più alto del Paese ed uno dei primi in Europa.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: attestato come Moxus, deriva dalla voce prelatina mott, colle senza punta, in riferimento alle sue caratteristiche morfologiche.

Anticamente il territorio di Mosso comprendeva le zone dei Comuni di Veglio, Mortigliengo, Pistolesa, Valle Superiore e Inferiore di Mosso. Nel Medio Evo faceva parte del Comitato di Vercelli. Durante l'Episcopato di del Card. Ludovico Fieschi, parte di Mosso venne dato in Feudo con Masserano al fratello del Vescovo, Antonio Fieschi, che ebbe il titolo di Signore di Mosso nel 1533. Carlo Emanuele I si Savoia diede il feudo di Mosso ad Augusto Manfredo Scaglia conte di Verrua, con il titolo di Marchese nel 1618. Riunito nel 1721 Mosso fu infeudato a Leandro Lingua da Cuneo con il titolo di Conte. Fin dai tempi antichi Mosso fu rinomato per l'industria della lana; nel 1585 vi erano gà gli statuti dei drappieri. Nel 1938 al comune venne aggregato con Regio decreto il comune di Valle Superiore Mosso, nel 1992 il nuovo comune passò dalla provincia di Vercelli alla neo costituita provincia di Biella.


PERSONE INSIGNI

BOGGIO GIOVANNI GUGLIELMO. Lettore di medicina nell'Università di Pisa.
COMM. CARLO ORMEZZANO (1900-1971). Con il fratello Mario fu uno dei fondatori del Lanificio Fratelli Ormezzano di Mosso S. Maria. Numerose le sue benemerenze in campo sociale.
QUAZZA ROMOLO (1884-1961).Insigne cultore di storia subalpina. Fu titolare della Cattedra di Storia del Risorgimento e di Storia Moderna all'Università di Torino.
SELLA PIETRO. Nacque alla sella di Mosso il 7 luglio 1827. Si dedicò con i suoi fratelli al lanificio paterno. Alla sua lungimiranza si deve l'introduzione di nuovi macchinari nel mondo tessile. Così sorse in riva allo Strona, sotto la ragione Gian Giacono Sella, il primo lanificio d'Italia a lavorazione meccanica.
SELLA QUINTINO. Nacque alla Sella di Mosso 1l 7 luglio 1827. Fu chiamato a coprire il ruolo di Ministro delle Finanze nel 1862 e nel 1864 poi dal 1869 fino al 1873. Fu fondatore nel 1863 del Club Alpino Italiano, l'istituzione delle Casse postali di Risparmio, il rinnovamento edilizio di Roma.


CHIESE

Chiesa parrocchiale dedicata alla B.V. Maria Assunta. L'attuale chiesa venne edificata nella secondo metà del XVII sec. sui resti dell'antichissima costruzione romanica distrutta dai seguaci di fra Dolcino nel XIV sec. A ricordo di questa prima costruzione resta la base del campanile, eretto nel XII sec. cui venne aggiunta nel XIX sec. la cella campanaria superiore. L'interno, a tre navate, con le volte decorate di affreschi , conserva alcune opere in legno scolpito: il coro, il battistero, il pulpito ed un mobile della sacrestia (opere di Gaspare Serra di Tollegno). Numerosi sono i paramenti sacri in broccato del XVII e XVIII sec.

Oratorio di San Rocco - A Capomosso, edificato nel XVI sec.

Oratorio di S. Rocco “ad Pontes” - Sulla strada tra Valle e Mosso, è una interessante costruzione cinquecentesca (che conserva intatta l'antica struttura), ad unica navata, con abside semicircolare.

Oratorio dei SS. Lorenzo e Liberata - Edificato nel XVII sec. fu completamente rifatto nel 1852.


Cliccando sul nome del comune si accede alla sua scheda dettagliata
Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol 2° 1971.
- Guido Garlanda, IL BIELLESE di 150 anni fa e nei secoli, Sandro Maria Rosso Editore Stampatore in Biella, 1975.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO Biellese, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa – Urbana Vaprio d'Adda, MI, 1994.
Biellaclub.it offre una panoramica sul biellese. E' un grande archivio che si migliora nel tempo. Tutto il materiale è pubblicato gratuitamente. Il nostro unico obiettivo è di valorizzare il biellese. Tutti possono aderire al progetto e collaborare.


Credits
questo sito appartiene a chiunque abbia contribuito alla sua crescita nel tempo. E' utile e gradita qualsiasi collaborazione, anche solo occasionale. Per contattarci o inviare materiale: biellaclub@gmail.com