stemma Netro
Stemma d'azzurro a tre stelle d'oro di cinque punte.
Netro
Chiesa romanica

IL TERRITORIO
Il territorio di Netro, dai pascoli alpini del Bric delle Paglie, del Piano della Morte, del Roc delle Fate e della Costa Grande, discende a ventaglio verso sud est fino al torrente Ingagna ai confini di Mongrando, tra il rio Grè a ovest e il rio Ara e il rio Boiro a nord est, distendendosi in numerosi dossi collinari che formano altrettante valli. Il centro del paese sorge su uno di questi dossi, in posizione panoramica, lungo la strada proveniente da Graglia e che prosegue per Donato ed il Canavese. Il principale corso d'acqua è il torrente Ingagna, affluente di sinistra del torrente Viona, che nasce a Donato e, per lungo tratto del suo corso superiore e medio scorre in confine con Mongrando. Altri torrenti minori: Il rio Grè che nasce alle Alpi Grè (m.1440); il rio Strusa che nasce presso C. Saler (m. 1129) e C. Bar (m. 1135) e riceve a destra il rio Camponetto che nasce presso il Roc delle Fate (m.1247) ; il rio Ara che nasce presso C. Gavazza, in territorio di Graglia; il rio Borio che nasce a Graglia.


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: potrebbe derivare da alnus (ontano) attraverso alnetelum o dalle voci celtiche nemetum (recinto o bosco sacro) e durum (porta). Altra fonte spiega che deriverebbe dal celtico “Neostro” ultimo luogo di difesa, qui erano rifugiati i Celti Salassi durante l'ultima lotta con i Romani.

Sui monti netresi fu sconfitto Appio Claudio con una astuta imboscata dai Celti Salassi. Ma furono definitivamente sconfitti dai Romani nel 25 a.C. ed in gran parte venduti schiavi ad Ivrea. I Salassi erano lavoratori di metalli e tale lavorazione perdurò attraverso i secoli fino a noi. Da un documento del 1223 ( Bisc. f. 200)si rivela quanto fosse in Netro sviluppata l'industria del ferro. Netro dipendente dai Vescovi di Vercelli, fu ceduto in feudo al Reccagno nel 1152. Partecipò coi Reccagno alla terza crociata come appare da un documento ( (Bis. I f. 432). Nel 1339 (cart. B: II 59) i Reccagno cedettero il feudo al Vescovo di Vercelli che ne investirono gli gli Avogadro di Cerrione. Netro passò in seguito ai Savoia con atto di dedizione del 9-12-1404 (arch. Stato Torino) pur conservando diritti feudali gli Avogadro.


PERSONAGGI INSIGNI

BUCHETTO EGIDIO Monaco agostiniano lettore in teologia, dottore in legge, poeta.
VEN. FRA SIMONE DA S. TADEO, agostiniano scalzo, nato nel 1602 da Francesco Barberio e Ricca De Nigris, sepolto nella chiesa di S. Carlo in Torino.


CHIESE

Chiesa parrocchiale. E' una ricostruzione ottocentesca della precedente eretta intorno al 1620. La decorazione interna è opera di Borrione Cipriano di Vagliumina. Il campanile è una torre dell'antico castello che sorgeva nelle vicinanze.

Chiesa del Camposanto. è la più antica chiesa in Piemonte dedicata all'Assunta. Risale al principio del sec. XI e fu ampliata sullo stesso tile al principio del sec. XIV. Interessante, nell'interno, è un quadro che ritrae l'Ascensione, S. Grato e in basso, un lupo che tenta di sbranare tre bambini (XVII sec.) che denota chiaramente come, in questa zona, fosse ancor viva, durante il XVII e XVIII sec. la paura dei lupi. L'atrio è del 1870.

Chiesa parrocchiale di Colla di Netro. Interessanti nell'interno sono: l'icona raffigurante San Giuseppe (nell'omonima cappella) opera del pittore Lace (1809), l'altare dedicato alla madonna del Suffragio, il baldacchino scolpito da Oreste Vigliani da Pollone nel 1850. Il campanile che poggia sulla facciata è dell'inizio del sec. XIX, la campana piccola proviene dalla Trappa di Sordevolo.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971.
- EOS Editrice Novara, STEMMARIO CIVICO BIELLESE, Cusiano, Novarese, Ossolano, Valsesiano, Verbano, Vercellese.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova guida Biellese & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa-Urbana, Vaprio d'Adda, MI, 1994.
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