stemma Viverone
Stemma: a due fasce d'oro; sul tutto una pianta di vite al naturale, fruttata di due di nero, nascente dalle punte, con i rami decussati e ridecussati. Motto: vitis Vita.
Viverone
Lago di Viverone

IL TERRITORIO
Il territorio del Comune di Viverone, dalla valle intermorenica del lago di Bertignano, valicato lo spartiacque della Serra discende verso sud. Posto sulle falde estreme della Serra che qui sfuma le propaggini fino a lambire quasi le acque lacustri, Viverone è nettamente differenziato dalla posizione “alta” a quella “bassa” intendosi le due configurazioni della parte a monte e di quella lungo la Statale per Ivrea, fino alle spiagge del Lido. Conta tre frazioni: Comuna, Veneria e Masseria.

Lago di VIVERONE.
Ha una superficie di kmq. 5,78 ed una profondità massima di 70 mt. La massima larghezza è di K. 3,5; larghezza di Km. 2,72. Non ha emissari e viene alimentato da falde sotterranee. Il ritrovamento dei resti di un villaggio preistorico su palafitte nel lago è una delle più importanti scoperte archeologiche del XX secolo. Dopo attenti studi i ricercatori sono riusciti a ricostruire l'ambiente, l'economia e l'evoluzione di questa città lacustre che risale all'età del bronzo, ovvero tra il 1800 e il 1200 a.C. La scoperta ha messo a nudo una vera e propria metropoli preistorica costituita da più palafitte.

Lago di BERTIGNANO.
Ha una superficie variante da un massimo di mq. 50.000 a un minimo di mq. 25.000. Anche questo lago non ha emissari. E' stato adattato a bacino di carico e di recupero del lago di Viverone, con cui era collegato da un impianto elettrico (costruito nel 1911-1913), utilizzando il dislivello di mt. 150, esistente tra i due laghi. In esso furono rinvenute le prime tracce dell'uomo paleolitico (piroga pietrificata, palafitte ecc.)


NOTIZIE STORICHE
Etimologia: si collega al nome latino di persona Veprio-onis o Vibrio-onis.

L'anno 1502, Viverone fece ricognizione di sudditanza verso Filiberto di Savoia. Riacquistato dal Comune di Vercelli, ne seguì le vicende finché il Duca Carlo III di savoia, lo infeudò al Capitano Francesco Dal Pozzo nel 1544. Più tardi verso il 1614, passò a Giovanni Aurelio Arborio di Gattinara, con il titolo di Conte.


PERSONAGGI ILLUSTRI

PIETRO BARELLO (1785-1845). Ebanista. Celebre fabbricante di spinette e pianoforti, costruì i primi cembali a cilindro.
PIETRO LUCCA (1850-1821). Sottosegretario di Stato, deputato e senatore del Regno. In gioventù fu autore di poesie e drammi.


EDIFICI

Torre di Montalto o di San Lorenzo. Due furono nel tempo i principali luoghi di vedetta, centri strategici sulle alture che rappresentavano le estreme propaggini della Serra verso levante; il monte Orsetto e il colle Montalto, posti nella plaga tra Viverone, Roppolo, Dorzano, Salussola e Cavaglià estendendosi fino al lago di Bertignano. La torre fu innalzata da un preesistente base intorno al 1600, poco distante dal medievale abitato di san Lorenzo, una delle rettorie più antiche, sorta come dipendente della pieve di San Secondo di Salussola.

Cella di San Michele di Viverone. Esiste ancora in parte in una località detta “La Cella”. Restano la chiesa, in parte nell'originaria struttura romanica visibile all'esterno del lato nord e dell'abside semicircolare (3)

Villa Lucca. Edificio di via Umberto I, 107, provvisto di parco comunale su retro e oggi sede del Municipio e della Biblioteca Bertoldo, fu eretta sul finire del XVIII secolo per il cavaliere Pietro Lucca, ultimo erede di ricca famiglia viveronese.

Ricetto. Era una struttura urbanistica fortificata adibita a ricovero permanente di oggetti agricoli e rifugio temporaneo dei contadini e del loro bestiame.

Nuova chiesa Parrocchiale. Come edificio è un rifacimento ottocentesco dell'antica chiesa di San Nicola, già esistente nel XII secolo. La costruzione del campanile fu iniziata nel 1710, mentre la facciata venne compiuta verso la metà dell' Ottocento. L'organo del 1815, è opera dei fratelli Serassi di Bergamo. E' posto su una cantoria costruita nel 1802.

Chiesa della Cura. Dedicata a Santa Maria Annunziata, sorge a metà strada tra Viverone e Roppolo Piano. Servì da parrocchia per due paesi fino al 1789, anno in cui Roppolo divenne parrocchia autonoma. La costruzione in stile gotico quattrocentesco,è ad un'unica navata, con ampie ogive.

Oratorio di San Giovanni Battista nel castello. All'interno del ricetto, era la cappella gentilizia dei signori del luogo. Di origini molto antiche (è citato già nel 1287), nel 1771 venne restaurata.

La leggenda vuole che, anticamente, dove ora si stende il lago di Viverone, si ergesse la città di S. Martino. Gli abitanti di questa città, sordi ad ogni ammonizione divina, mantenevano nel comportamento e nelle idee l'impronta del paganesimo; Dio allora volle mettere alla prova questa gente e, travestitosi da mendicante, batté ad ogni porta per chiedere l'elemosina: pochissimi furono quelli che lo trattarono con umanità e che lo accolsero fra di loro. Nella notte un Angelo apparve ai capi-famiglia dei pochi caritatevoli e li invitò a mettersi in salvo, con tutti i loro cari, sulle alture circostanti. Quando tutti i buoni se ne furono andati , una voragine apertasi sotto la città, inghiottì quest'ultima, mentre l'acqua a poco a poco, ricopriva tutta la zona. Coloro che sopravvissero al divino castigo fondarono allora, sulle rive del lago una nuova città: Viverone.


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Pagina realizzata nel mese di marzo 2016 - Testo di Giorgio Gulmini, notizie tratte da:
- Tip. Lib. “UNIONE BIELLESE” Biella, Biellese Industriale, Professionale, Commerciale, Artigianale, vol. 2° 1971.
- COMUNI DELLA PROVINCIA DI BIELLA, vol. III, collana a cura del Consiglio Regionale del Piemonte, NEROSUBIANCO Edizioni, aprile 2005.
- Gabriella Giovannacci Amodeo, Nuova Guida Biella & Provincia, Libreria V. Giovannacci, Biella, Stampa-Urbana, Vaprio d'Adda, MI, 1994
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